Si tratta della registrazione delle deliberazioni dei "rappresentanti" del pubblico della comunità feudale di Maranello, già presenti nell'elenco del 1979 ed identificati genericamente come registri antichi.
espandichiudi
Nelle verbalizzazioni delle deliberazioni sono riportate le indicazioni del feudatario relativamente alle decisioni da prendere, spesso per tramite del proprio "consultore", cancelliere segretario, sulle materie di governo e di imposizioni fiscali; sono riportati anche i resoconti delle entrate e delle uscite eseguiti dal massaro incaricato. Venivano registrati anche i conteggi delle "colte", cioè dei tributi imposti per varie necessità. Tra le spese fisse figuravano i salari del commissario, dei consiglieri e del massaro, oltre che del giudice delle strade e del messo. Altre spese "ordinarie sempre annualmente fisse" erano le onoranze a "sua eccellenza il signor marchese feudatario", i sacchi di spelta a lui dovuta, i salari dei pubblici funzionari (nel 1776 si contavano ad esempio il commissario locale, il cancelliere, il sindaco, quattro uomini di governo, il massaro, il deputato al conto dei follicelli, il pesatore dei follicelli, il messo locale), il cero pasquale, i frutti di censo da pagare a diversi e il pagamento annuale al grand'ospedale di Modena. Le entrate comprendevano il livello del mulino, l'affitto della stalla, il ricavato dal dazio sopra i follicelli. I consiglieri venivano eletti annualmente per estrazione a sorte tra i candidati, mettendo i "bollettini" con i nomi in un cappello (cfr. registro n. 1, c. 52r). Le cc. 58-62 dello stesso registro riportano gli "Ordini da osservarsi nell'avvenire in creare ed estahere li officiali di Maranello con altre provisioni pertinenti all'interesse pubblico per l'istesso effetto. Ordini che per l'avenire dovranno tenere in fare il suo Consiglio e ciò a perpetua memoria siano registrati nel libro" in 19 punti. A partire dalla deliberazione del 2 dicembre 1799 i reggenti della comunità di Maranello si riunivano davanti al podestà di Maranello e Formigine, Alfonso Guldoni.