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Vi troviamo trascritto fedelmente lo svolgimento dell'adunanza, l'elenco dei presenti, l'ordine del giorno, l'eventuale votazione e la deliberazione espressa dall'assemblea. Alla fine il Sindaco, il consigliere anziano e il segretario sottoscrivevano questi "processi verbali". La legge comunale del 1865 stabilì l'obbligo della rilegatura per gli originali delle deliberazioni del consiglio e della giunta, ma nella prassi il segretario riportava su un apposito registro i verbali delle sedute completi di ordine del giorno, il resoconto sintetico della discussione, la votazione e la parte dispositiva della deliberazione. La copia conforme della deliberazione veniva inviata agli organi di controllo (Prefetto e dal 1888 la G.P.A.) che la rimandavano al comune con il visto per la pubblicazione ed esecuzione.
L'abolizione degli organi deliberativi comunali nel 1927 voluta dal regime fascista, giustifica l'interruzione che troviamo all'interno della serie dal 1928 al 1945. Nella la seduta del 23 aprile 1945 il CLN insedia la Giunta Municipale Popolare composta di persone "scelte durante il periodo della lotta clandestina"; il consiglio comunale risulta così composto: Bellini Oreste, Volpi Francesco, Severi Giacinto, Manfredi Giuseppe membri del CLN; Zampighi Antonio, Sindaco, Giovanardi Francesco Pro Sindaco, Cavani Mario, Ferrari Amorotti Gerolamo, Pezzuoli Giovanni, Pezzuoli Dario, Toni Luigi, Severi Arturo, Pellati Gherardo, Giovanardi Clinio, assessori.
Sono raccolti inoltre in questa serie gli strumenti di corredo esistenti per le Deliberazioni del Consiglio Comunale e prescritti dalla legge del 1865 per l'unificazione amministrativa del Regno: si tratta di indici cronologici per argomento, utili quindi per la ricerca tematica, dove sono riportati gli estremi delle delibere prodotte dal Consiglio. Anche questi s'interrompono con l'introduzione della figura del Podestà in epoca fascista.


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