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  Atti della Congregazione dell'Abbondanza frumentaria 01 settembre 1728 - 08 giugno 1797
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serie
registri 3, fascicolo 1
sei in: Archivio storico del Comune di Cervia 1511 - 1971, con successivi fino al 1981 / Archivio antico 1511 - 1822

La serie è composta da 3 registri e 1 fascicolo che coprono con discontinuità un periodo che va dal 1 settembre 1728 all' 8 giugno 1797.
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Due registri e il fascicolo (8 giugno 1750 - 8 giugno 1797) contengono verbali, memorie e carteggio relativi all'attività della Congregazione dell'annona oppure verbali della Congregazione del consiglio che riguardano materie relative all'annona. Sono presenti anche i verbali degli atti relativi all'assegnazione dell'appalto del "pan venale" presso il forno municipale.
Il terzo registro (settembre 1729 - febbraio 1753) riporta la contabilità degli 'abbondanzieri' o dei depositari dell'abbondanza cioè degli ufficiali municipali incaricati della gestione delle riserve frumentarie della comunità.

informazioni sul contesto di produzione
La prima notizia della decisione di costituire un Monte dell'abbondanza risale al 16 aprile 1707 quando il Consiglio della Comunità di Cervia prende la parte di vendere alle nuove fabbriche della città, i materiali ricavati dalla demolizione delle case di proprietà della stessa Comunità e impiegare il ricavato per la costituzione di un "corpo di Monte d'Abbondanza ... in sollievo dei poveri" (1).
Alla gestione del Monte sovrintendeva la Congregazione dell'abbondanza che svolgeva funzioni di sorveglianza sul mercato dell'annona e in particolare sui grani. Compito fondamentale era quindi sovrintendere alla presenza dei grani sul mercato cittadino e, in epoca di carestia o di penuria sul mercato, garantire attraverso l'ammasso nei magazzini pubblici del Monte dell'abbondanza, la disponibilità di grani e farine per la popolazione. L'ammasso svolgeva per altro anche la funzione di calmiere per i prezzi. Da queste funzioni discendeva probabilmente anche la competenza della Congregazione dell'annona sulla produzione del pane nel forno pubblico e la gestione talvolta dell'appalto per la produzione del 'pan venale'.
Il problema delle scorte granarie nasce anche dalla situazione patrimoniale delle aree agricole dell'entroterra (Pisignano, Cannuzzo, Castiglione di Cervia, Villa Ragazzena e Savio, Montaletto e Villa Inferno) che erano in mano prevalentemente a proprietari forestieri i quali esportavano quanto prodotto nei propri centri di residenza. Tale situazione costringeva la Municipalità a compensare questa stortura del mercato interno acquistando grano sulle piazze commerciali circostanti provvedendo non solo al mantenimento del centro urbano ma, in caso di carestia o di scarsa produzione, anche delle aree agricole del proprio entroterra.


Note
(1) Archivio storico comunale di Cervia, serie "Libri dei partiti del Consiglio, reg. "[Libro dei partiti] dal 1686 al 1705", (19 giugno 1686 - 20 dicembre 1705).


codice interno: 207 - 0001.0001.0020