Archivi ER

Archivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna

Gli archivi in Emilia-Romagna


Conservatore

Biblioteca comunale di Imola
Via Emilia 80

40026 Imola (BOLOGNA)

tel: 0542602636
(Centralino)
0542602605
(Ufficio archivi)
fax: 0542602602

scrivi
sito web

responsabile: Silvia Mirri scrivi

Tutte le informazioni sul Conservatore

Accedi a CAStER

 
Ti trovi in: Archivi ER > Inventari on line > Imola > Struttura dell'inventario

  Capitoli, editti, ordinamenti e regolamenti 1417 - 1796
  visualizza XML
serie
fascicoli 34, opuscoli 13, unità documentarie 6, volumi 5, quaderni 5 Volumi, fascicoli e singoli documenti, parte a stampa, parte manoscritti condizionati in 5 buste, tradizionalmente denominate mazzi; un'etichetta posta sul dorso ne indica genericamente il contenuto.
sei in: Archivio storico del Comune di Imola 1084 - 1969 / Periodo della Legazione pontificia 1504 - 1797

Il mazzo I ("Capitoli antichi degl'uffizi, dazi ed arti", 1417-1735, pzz. 3) contiene i capitoli dei dazi della città di Imola (1417-1515), e un volume miscellaneo che raccoglie diversi capitoli di arti e dazi (1521 - 1735).
espandi chiudi


Nel mazzo II ("Capitoli n. 73 degli uffizi, e dazi, detti sulle gabelle alle dogane", 1520-1796, pzz. 25), oltre al volume miscellaneo individuato come "Capitoli n. 73 degli uffizi, e dazi", e ai regolamenti per le dogane pontifice (1786-1791), sono presenti i:
- capitoli del dazio delle collette forestiere (1520-1754);
- capitoli del dazio dell'olio (1689-1711);
- capitoli del dazio della carne (1744);
- capitoli del Pavaglione (1521-1796);
- capitoli del governatore (1524-1528);
- capitoli dell'agente provinciale (1573-1596);
- capitoli degli ufficiali delle acque e strade (1692-1732);
- capitoli dei procuratori e notai (1711-[1727]);
- capitoli del mazziere, trombetti e donzelli (1747);
- capitoli del computista (sec. XVII, prima metà).
Il mazzo III ("Capitoli più recenti delle arti, detti del danno dato", 1538-1787, pzz. 29), oltre ai capitoli del danno dato (1538-1621), comprende i:
- capitoli dei merciai e mercanti (1565-1743);
- capitoli dei brentatori (1620-1685);
- capitoli dei muratori (1624-1749);
- capitoli del macello (1667-1773);
- capitoli dei sarti (1740-1741);
- capitoli dei calzolai e conciatori di pelli (1762-1787);
- capitoli dei gargiolari (1778);
- capitoli dei falegnami (1778);
- capitoli dello stallatico (s.d);
- editto relativo al conto privilegiato (1773).
Il mazzo IV ("Capitoli. Capitoli della gabella grossa", 1558-1787, pzz. 11) contiene unicamente documenti relativi al dazio della gabella grossa.
Il mazzo V ("Capitoli. Capitoli della grascia, monte frumentario, fiera, piazza, scuole", metà sec. XVI-1787, pzz. 15), secondo quanto indicato dall'etichetta, contiene i:
- capitoli della grascia (metà sec. XVI-1762);
- capitoli della fiera (1603-1782);
- capitoli della scuola (1700-1787);
- capitoli del monte frumentario (1709);
- capitoli della piazza (1769).
La documentazione è generalmente relativa alla comunità di Imola. Fanno eccezione alcuni capitoli relativi alla comunità di Faenza (cfr. mazzo III, n. 1.2; mazzo IV, n. 4; mazzo V, n. 3), di Bologna (cfr. mazzo I, n 3.6; mazzo I, n. 3.18; mazzo IV, n. 5), di Ravenna (cfr. mazzo II, n. 2.73; mazzo II, n. 3.1), e quelli di Casola Valsenio (mazzo I, n. 3.9).
Rispetto all'inventario riportato dal Bonaini nell'anno 1861, risultano ora mancanti i capitoli del massarolo, quelli della grascia di Faenza e di Rimini degli anni 1741 e 1752, e quelli dei fabbri dell'anno 1554. Di questi ultimi se ne conserva una copia semplice di una copia autentica dell'anno 1712 (Bim, Manoscritti non inventariati, b. 91, n. 24). Difficile dire se era a questa che il Bonaini facesse riferimento.

criteri di ordinamento
Nel corso del presente lavoro di riordinamento e inventariazione, sulla base dell'elenco dei capitoli dell'inventario del Marchi, sono stati individuati alcuni pezzi che risultano essere stati inseriti successivamente, probabilmente da Romeo Galli, che considerò Statuti e Capitoli un'unica serie. Si tratta di alcuni statuti della comunità di Imola (pezzi 4), ora condizionati in una busta (cfr. Bim., ASCI, Statuti, b. 1), prima in mazzo I (pezzi 3) e mazzo III (pezzi 1).
Sono stati inoltre individuati i seguenti pezzi ricondotti ad altre serie:
-"Elenco dei bandi, editti, ordini etc. di Roma, e della Legazione" (1536-1798), ora in Bim, ASCI, Stampe in cartelle, Bandi, editti e ordini da Roma e della Legazione di Romagna, n. 1, prima in mazzo III;
- tre pezzi, ora in Bim, ASCI, Miscellanee, h, n. 1 e Bim, ASCI, Miscellanee, q, nn. 14/2 e 14/3, prima in mazzo III.
Il pezzo n. 14 del mazzo II è stato rinvenuto in occasione del presente intervento di riordino e qui inserito.
Per quanto riguarda la disposizione dei pezzi all'interno dei singoli mazzi, si è proceduto nel seguente modo. Nel primo mazzo i pezzi sono stati posti in ordine cronologico. Nel secondo si è rispettata la numerazione della fine del sec. XVIII, laddove presente (pezzi 1-8), mentre sui pezzi non numerati si è apposta la numerazione (pezzi 9-14) sulla base del loro ordine cronologico. Nel terzo e nel quinto mazzo i pezzi sono stati posti in ordine cronologico per arte o argomento. I capitoli del quarto mazzo, tutti inerenti alla gabella grossa, sono stati posti in ordine cronologico.

informazioni sul contesto di produzione
Sia i capitoli delle varie arti e mestieri che quelli dei dazi erano generalmente approvati nel Consiglio generale di Imola e definitivamente confermati da parte dell'autorità superiore, nella maggior parte dei casi rappresentata dal presidente o dal cardinale legato di Romagna.

storia archivistica
La prima menzione a documentazione relativa ai capitoli dei dazi e delle arti compare nell'inventario dell'anno 1695 (1), ove si citano "due libri, uno grande et altro piccolo, concernenti varii Capitoli della Comunità", e ove, insieme alle bolle pontifice, sono indicati i "capitoli de muratori con cartone giallo" e i "capitoli originali sopra le colte forestiere" (identificabili probabilmente coi pezzi rispettivamente nel mazzo III, n. 9 e nel mazzo II, n. 1).
Un nucleo più numeroso e già più organico di capitoli viene individuato nell'inventario dell'anno 1728 e, senza sostanziali modifiche, in quello dell'anno 1740 (2).
È solo nell'inventario dell'anno 1769 che compare una vera e propria serie denominata "Capitoli delli Dazi e delle Arti", per un totale di 29 pezzi, privi però, eccetto un paio di casi, di indicazione cronologica (3).
La presenza di annotazioni e numerazioni presenti su alcuni pezzi lascia intravedere interventi e ordinamenti collocabili tra la fine del sec. XVIII e l'inizio del sec. XIX. Una prima numerazione, posta generalmente nella parte centrale superiore della coperta del pezzo o del fascicolo, risale presumibilmente alla fine del sec. XVIII, quando fu incaricato del riordino dell'archivio il segretario Giuseppe Pasetti. Una seconda, successiva, posta nell'angolo superiore sinistro della coperta del pezzo, è ipotizzabile che risalga alla prima metà del sec. XIX. Le numerazioni sono per lo più presenti su pezzi attualmente contenuti nei primi tre mazzi.
Successive informazioni sulla serie si hanno nella seconda metà del secolo XIX. Bonaini, che si basa su un inventario redatto presumibilmente nell'anno 1797, sia nell'introduzione alla voce Imola, che nella descrizione analitica della serie, fornisce spesso dei capitoli anche un'indicazione cronologica, quantunque non sempre corretta (4). È invece con Marchi che per la prima volta i capitoli risultano condizionati in cinque mazzi. Di ciascun mazzo viene genericamente indicato il contenuto (5).
Più sintetica la voce "Capitoli delle arti e mestieri (1427 - 1792)" nell'inventario di Galli: "Questi capitoli sono scritti in piccola parte su pergamena, e sono raccolti in 5 mazzi. Molti Statuti portano evidentissimi i segni dell'uso; mancano però gli Statuti di moltissime Arti, e non delle meno importanti" (6).
Tra i pezzi della serie hanno senz'altro una rilevanza particolare i due volumi miscellanei, testimoni del costante uso e aggiornamento dei capitoli da parte di coloro che all'interno della comunità di Imola ricoprivano ruoli politici e amministrativi. Infatti, nelle prime pagine del volume miscellaneo conservato nel mazzo I (cfr. mazzo I, n. 3), il segretario Francesco Bandini dichiara di essere stato incaricato dal Magistrato di Imola del terzo bimestre del 1594 di riunire in un solo volume i capitoli prima dispersi in archivio "pro maiori eorum conservatione et commodiori usu". Allo stesso scopo fu probabilmente creato anche il volume miscellaneo conservato nel mazzo II (cfr. mazzo II, n. 2), il cui nucleo originario risale anch'esso alla fine del sec. XVI. L'importanza di questi due volumi è ancora sottolineata negli inventari degli anni 1728 e 1740, che affermano la necessità di una trascrizione di quei capitoli dei dazi ancora in uso (7).

Note
(1) Inventario delli libri che si trovano nella Segreteria magistrale di Imola, 1695, in Bim, ASCI, Cause e affari affari pubblici, tomo 59.
(2) Inventario della Segretaria formato 1728 da 5 gennaio (...), cit., in Bim, ASCI, Cause e affari pubblici, tomo 59.
(3) Inventario della Segretaria magistrale, 1769, in Bim, ASCI, Cause e affari pubblici, tomo 59.
(4) Francesco Bonaini, Gli archivi delle provincie dell'Emilia e le loro condizioni al finire del 1860, Firenze, 1861, pp. 81, 250, 252.
(5) Inventario dell'Archivio comunale d'Imola dall'anno 1084 a tutto il 1863, a cura di Luigi Marchi, [1864], pp. 16-17, in Bim, ASCI.
(6) Archivio Storico. Inventario (1084-1900), a cura di Romeo Galli, 1933, p. 6, in Bim, ASCI.
(7) Inventario della Segretaria formato 1728 da 5 gennaio et l'altro inventario qui unito fatto dell'anno 1740 per la consegna della Segretaria fatta a me Vincenzo Cattani eminentissimo Segretario e al reverendo Don Giovanni Vanedola Pro-Segretario, in Bim, ASCI, Cause e affari pubblici, tomo 59: "Si era data mano per riconoscere i sopracennati due libri de Capitoli, ma si sono trovati di tal maniera confusi, disordinati, cassati, e laceri, e fuori d'uso, che si è stimato necessario notificarlo al Generale Conseglio perché si faccia la tanto essenziale diligenza di trascrivere fedelmente quelli che sono in prattica per averne le necessarie approvazioni, così certamente volendo la vera giustizia, e sicurezza tanto nello spirituale quanto nel temporale, massimamente nell'appalto de i dazi".

unità di descrizione collegate
Altra documentazione inerente ai capitoli, ma non appartenenti alla serie dei Capitoli, è conservata nelle raccolte della Biblioteca Comunale di Imola, e in altre serie dell'Archivio Storico Comunale (Cfr. Bim, Manoscritti imolesi, n. 66; Bim, ASCI, Bolle e brevi, mazzo II, n. 48).

strumenti di ricerca
Archivio storico comunale di Imola. Capitoli, editti, ordinamenti e regolamenti (1417-1796). Inventario, a cura di Emanuela Bottoni, 2008.

bibliografia
Pietro Andrea VecchiCollectio Constitutionum Chirographorum, et Brevium Diversorum Romanorum Pontificum, pro Bono Regimine Universitatum, ac Communitatum Status Ecclesiastici, et pro ejusdem Status felici Gubernio promulgatorum, ac specialiter disponentium, Romae, Ex Typographia Hieronymi Mainardi in Platea Montis Citatorii,, 1732, t. I

Chiara AlbonettiFinanza pontificia e crisi economica: la comunità di Imola tra cinque e seicento, Imola, 1996

Giovanni SicariStemmi cardinalizi (secoli XV-XVII), Roma, 1996

Andrea Ferri, Andrea PadovaniPrimi cittadini: podestà, gonfalonieri e sindaci di Imola dal Medioevo al secolo XX, Imola, 1997
La dipinta storia di Ravenna: i pittori Ferrari e gli stemmi nel Palazzo della Prefettura, a cura di Gianni Morelli, Ravenna, [2005]
Andrea Ferri, Mario GibertiLa comunità ebraica di Imola dal XIV al XVI secolo: copisti, mercanti e banchieri, Firenze, 2006


codice interno: 212 - 001.002.002