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  "Gestor offitii acquarum districtus ac comitatus imole 1547 1548" 01 gennaio 1547 - 04 agosto 1563
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sei in: Archivio storico del Comune di Imola 1084 - 1969 / Periodo della Legazione pontificia 1504 - 1797

Bandi, ordini, proibizioni e atti giudiziari effettuati presso l'ufficio delle acque, 1547 gennaio 1-1563 luglio 7. Atti giudiziari compiuti di fronte al Magistrato, 1558 febbraio 8 - 1563 agosto 4.
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informazioni sul contesto di produzione
Ufficio delle acque
Si tratta di un ufficio nel quale agivano gli ufficiali delle acque, i giudici delle acque, entrambi eletti dal Consiglio comunale, e uno o più notai incaricati di redigere gli atti.
La prima nomina di un ufficiale delle acque sembra avvenne durante la seduta del Consiglio comunale del 9 giugno 1531, dietro proposta del gonfaloniere che ravvisava la necessità di costituire un “acquarolo” il quale facesse costruire condotti, fossati e apprestare le vie secondo l’utile di tutto il territorio imolese, poiché la mancanza di un tale ufficiale causava gran danno ai beni della comunità[1]. Durante quella seduta venne nominato per estrazione l’ufficiale delle acque Daghia Daghii e gli fu affidata per due anni l’amministrazione delle questioni relative ai corsi d’acqua, strade e ponti di Imola, del contado e del distretto. Si stabilì inoltre di dare incarico per redigere gli atti compiuti dall’ufficiale delle acque ad un notaio del collegio imolese. Vennero inoltre approvati i capitoli dell’ufficiale delle acque[2]; sia qui sia in altre successive redazioni dei capitoli[3] si legge che gli ufficiali delle acque si occupavano di far allestire o riparare le opere relative a fiumi, torrenti, vie, ponti, acquedotti, fossati, sia pubblici sia privati, e che comandavano sui massari del distretto e contado per ciò che concerneva la corretta tenuta delle strade e delle acque. Vengono inoltre elencate varie norme da osservarsi da parte degli abitanti di Imola, del distretto e del contado, riguardanti i fiumi, fossi e strade e vengono prescritte le pene pecuniarie per i trasgressori. Nei capitoli del 1582-1586 e del 1732 vengono menzionati anche i giudici delle acque; si legge difatti che prima di comminare le pene gli ufficiali dovevano sottoporre la lista dei nominativi dei trasgressori, compilata alla presenza dei massari, o da questi sottoscritta, ai giudici delle acque; solo dietro loro parere venivano stabilite le pene.
Negli anni immediatamente successivi all’istituzione dell’ufficiale delle acque non vengono ancora nominati i giudici delle acque da parte del Consiglio comunale, ma compaiono successivamente. Da indagini fatte a campione nei verbali del Consiglio emerge che il numero degli ufficiali e giudici eletti varia nel corso degli anni: si trovano spesso, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, due ufficiali e due giudici, ma poi per lo più vengono eletti un ufficiale e un giudice. La durata dell’incarico diviene annuale. Gli ufficiali delle acque sono detti anche “superstiti” o “prefetti” delle acque.

Note:
[1] Cfr. Bim, ASCI, Campioni o annali pubblici, n. 5, pp. 179-180.
[2] Cfr. Bim, ASCI, Campioni o annali pubblici, n. 5, pp. 180v.-182r.
[3] Cfr. nel volume “Capitoli de’ dazi della Città d’Imola e degli Uffiziali Pubblici” conservato in ASCI, Capitoli, mazzo II, il documento n. 2, “Capitula praefectorum acquis”, 1549-1570, e il documento n. 40, “Bando dei signori Uffiziali dell’Acque”, 1582-1586; cfr. infine “Bando e Capitoli de illustri Ufficiali dell’Acque”, 1732, in ASCI, Capitoli, mazzo II.

note
L'estremo cronologico finale delle registrazioni comprese è successivo a quello riportato nel titolo originale del registro.
Sull'ultima carta sono presenti inoltre due registrazioni appartenenti all'anno 1581.
Sul piatto anteriore sono riportati a matita gli estremi cronologici "1547-1563".
Nel registro è inserito un biglietto con la seguente descrizione: "1547 - 1 gennaio 1563 Libro de bandi, ordini, e proibizioni relative all'ufficio delle acque della città di Imola dall'anno 1547 al 1563"; la descrizione è da attribuirsi con molta probabilità a Romeo Galli, direttore della Biblioteca comunale di Imola nel periodo 1895-1938.
Sul frontespizio si trovano un'annotazione relativa al contenuto del registro e il segno notarile del notaio Antonio Maria Pascoli, che redige gli atti.
Le registrazioni sono così ripartite: le prime cc. 29 contenenti gli atti compiuti presso l'Ufficio delle acque; seguono cc. 20 bianche quindi cc. 94 contenenti gli atti giudiziari compiuti di fronte al Magistrato e cc. 6 bianche.
Per gli atti giudiziari compiuti di fronte al Magistrato cfr. la serie "Atti civili".


SEGNATURE
segnatura attuale: Ufficio delle acque, n. 1
segnatura precedente: Miscellanee q, n. 011 in "1524 - 1630 Contabilità varia. Cartone II"
codice interno: 212 - 001.002.014