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  Ereditą Barbara Belmonte di Rimini 1812 - 1844
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con antecedente del 1801.
serie
fascicolo 1, volumi 2
sei in: Archivio Famiglie Scarabelli Gommi Flamini 1519 - 1905 / Documentazione della Famiglia Gommi 1625 - post 1857

La serie comprende carteggio, documentazione legale e atti notarili relativi alla divisione dei beni dell'ereditą della marchesa Barbara Belmonte di Rimini, con documentazione dal 1812 al 1844 (con antecedente del 1801). La serie si compone di 1 fascicolo e di 2 volumi.
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informazioni sul contesto di produzione
Barbara, figlia ed erede universale di Giovanni Maria Belmonte Stivivi di Rimini e di Maria Pozzobonelli di Roma, muore a Rimini il 21 maggio 1812 senza lasciare figli. Nel suo ultimo testamento rogato il primo aprile 1812 e aperto il 26 maggio 1812, Barbara Belmonte nomina quale suo erede universale e usufruttario vita natural durante lo zio paterno Lodovico Belmonte Stivivi di Rimini e istituisce, quali eredi proprietari in tre quote uguali, i figli degli zii paterni Alessandro, Innocenza e Francesca Belmonte (1).
Un primo contenzioso si apre nel 1816 con Gregorio Domenico Conventati di Macerata, cugino di Domenico Conventati, marito in seconde nozze di Barbara Belmonte, che rivendica a sč una parte dell'ereditą. Il 2 novembre 1834 muore Lodovico Belmonte che a sua volta aveva nominato eredi universali i figli del nipote Pietro di Alessandro Belmonte, marito di Laura Ferrari Banditi. E' a partire da questa data che entrano in lite gli eredi usufruttuari contro gli eredi proprietari, i quali chiedono di poter subentrare nel possesso dei beni di cui erano stati nominati eredi da Barbara Belmonte. Le ingenti ereditą e le famiglie coinvolte generano contenziosi legali, difficili e lenti a risolversi, in cui gli eredi sono schierati gli uni contro gli altri. Infine anche le famiglie costituenti la cosiddetta branca imolese entrano in contenzioso per la divisione dei beni loro spettanti, in quanto figli e discententi di Francesca Belmonte. Anna Compadretti, moglie di Carlo Manaresi, Luigi Compadretti, Giacomo Gommi Flamini e Giuseppe Scarabelli, tali sono i membri delle famiglie imolesi coinvolte nell'ereditą, giungono ad una composizione con atto rogato dal notaio Vitale Galeati di Imola, in data 22 dicembre 1841. Nella vicenda gioca un ruolo di primo piano l'avvocato Giovan Battista Scarabelli, in quanto procuratore e legale rappresentante del nipote minorenne Giuseppe Scarabelli e di Giacomo Gommi Flamini (2).

(1) Francesca, figlia del marchese Pasio Antonio Belmonte di Rimini, vedova di Luigi Compadretti di Imola, sposa in seconde nozze Francesco Gommi Flamini di Imola. Barbara Belmonte nomina suoi eredi i figli sia di primo che di secondo letto della zia Francesca: Anna Compadretti, figlia di primo letto; Nicola, Carolina e Elena, figli di secondo letto.
(2) Per lettere inviate a Giovan Battista Scarabelli, riguardanti l'amministrazione dell'ereditą della marchesa Barbara Belmonte di Rimini, vedi Documentazione della famiglia Scarabelli, serie Corrispondenza, nn. 8-10, 13, 15, 17-19, 21, 23. Vedi anche Documentazione della famiglia Gommi, serie Corrispondenza, nn. 88-89, 91.


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