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Origini e vicende del periodico sono rievocate da Cervellati in Bologna futurista, Bologna, a cura dell'autore, [stampa Bologna, ITIAV], 1973 (La Ghebia e i Ghebiosi, pp. 15-18; Laghebia, deflagratore della maschilità artistica, pp. 72-74): «Laghebia, deflagratore della maschilità artistica», traeva il titolo dalla cosiddetta "Ghebia", "un gruppo di adolescenti e di giovincelli scapestrati (...), ai quali le manifestazioni futuriste erano particolarmente accette, e non perché ne intendessero i motivi rinnovatori e rivoluzionari, ma per la smania giovanile di uscire dai binari e dir peste delle cose consacrate" (ivi, p. 15); "l'avere fatta di Ghebia una parola sola con l'articolo, era un vezzo dettato dall'imitazione di Lacerba" (ivi, p. 72).
Il 'manifesto' della rivista, pubblicato nella prima pagina del primo fascicolo (6 luglio 1919), era firmato da Nino Della Casa, Giovanni Marescalchi, Ferruccio Giacomelli, Sandrino Ciurvelia, Natale Pirazzoli, Mario Brasa, Francesco Bonafede, Pietro Aterol.

modalità di acquisizione
Acquisto da Sergio Matteuzzi, 2004.


codice interno: 262 - 001.004.003