Si tratta della corrispondenza inviata e ricevuta da Gustavo Trombetti durante i diversi periodi di carcerazione subita in qualità di comunista sorvegliato dal regime fascista, cui si aggiungono alcune lettere coeve dei famigliari.
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La corrispondenza tratta per lo più di argomenti inerenti la vita di famiglia e le difficoltà affrontate dai Trombetti negli anni del carcere. Tuttavia è possibile individuare, grazie a note apposte da Gustavo Trombetti nella prima metà degli anni Ottanta, alcuni brani che fanno riferimento a compagni di carcere o persone legate al partito comunista clandestino; in particolare è la madre Virginia Biavati che, attraverso l'utilizzo di soprannomi allusivi a ben definite caratteristiche fisiche e grazie a perifrasi particolari, faceva filtrare notizie diversamente cassate dalla censura carceraria. Da una testimonianza di Gustavo Trombetti, inoltre, sappiamo che Antonio Gramsci rimase particolarmente colpito dalle lettere della madre per via dalla loro sintassi faticosa e del lessico dialettale che sapeva trasmettere impressioni di vita quotidiana e, insieme, abilmente comunicare notizie proibite o pericolose.
criteri di ordinamento La corrispondenza è pervenuta al Centro di documentazione sulla cooperazione e l'economia sociale senza un ordinamento, si è quindi proceduto alla suddivisione per mittenti e quindi ad un ordinamento cronologico interno dei nuclei identificati.
modalità di acquisizione Dono della nipote Silvana Trombetti, luglio 2014.