La sottoserie è corposa ed è costituita da documentazione eterogenea afferente alla vasta materia dell'assistenza che l'amministrazione comunale di Castelvetro Piacentino prestava a diverse categorie di persone residenti nel territorio: poveri ed indigenti bisognosi di cure, bambini esposti ed illegittimi.
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Nell'organizzazione e nell'esecuzione delle funzioni assistenziali e sussidiarie, il comune entrava sempre in contatto con enti ed istituzioni che collaboravano per garantire la più corretta ed efficace erogazione dei servizi; nel carteggio appaiono infatti costanti i rapporti con la Prefettura di Piacenza, con strutture ospedaliere (Ospizio Biazzi, Ospedale civile di Monticelli d'Ongina, istituti e case di cura di Cremona, Fiorenzuola d'Arda, ospizi civili di Piacenza) e con una variegata serie di associazioni ed istituzioni che si occupavano di specifiche forme di assistenza: l'Associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra di Piacenza, l'Istituto per i pupilli della patria, il Comitato degli orfani di guerra, il Regio istituto nazionale per i sordomuti, la locale Congregazione di carità, l'ECA (Ente comunale di Assistenza), la Croce Rossa Italiana - comitato di Piacenza. Oltre al carteggio, la serie è formata da tipologie documentarie ricorrenti e specifiche, necessarie all'amministrazione comunale per provvedere all'assistenza ordinaria, tra cui si segnalano: - gli elenchi dei poveri ammessi all'assistenza gratuita, con l'indicazione del nome e cognome del capo famiglia, la paternità, la professione e la residenza, il numero dei componenti della famiglia, e le annotazioni; - documentazione riassuntiva delle spese sostenute per il mantenimento di esposti ed illegittimi, con l'indicazione del cognome e nome dell'esposto o dell'illegittimo riconosciuto, l'oggetto della spesa, la somma pagata; - documentazione riassuntiva dei movimento dei ricoverati; - tariffe di medicinali; - regolamenti per la gestione di orfani, esposti, indigenti. In particolari contingenze storiche, come il dopoguerra o la grande alluvione del Polesine, il comune provvedeva anche a forme di assistenza straordinaria con il sostegno di associazioni nazionali ed internazionali quali l'UNAC (United nation appeal for children), l'UNICEF (United nation international children emergency fund), l'AAI (Attività assistenziale italiana ed internazionale).