La serie copre l'arco temporale dal 1942 al 1945, è poco corposa ed è costituita dal registro delle adunanze e da atti quali inviti e convocazioni del podestà, nomine e dimissioni di membri, circolari prefettizie.
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Dalle verbalizzazioni delle adunanze emerge l'attività consultiva della Consulta che forniva pareri, comunque mai vincolanti nei confronti del potere deliberativo del podestà, e che si esprimevano principalmente in materia di finanza pubblica, fiscalità ed altre entrate e spese dell'amministrazione (definizione delle aliquote di imposte, tasse e tributi, regolamentazione dei mercati, gestione e manutenzione degli immobili comunali).
informazioni sul contesto di produzione La Consulta, organo consultivo delle amministrazioni comunali, fu istituita dagli stessi provvedimenti legislativi che stabilirono la figura del podestà, Legge del 4 febbraio 1926, n. 237. La Consulta, composta da almeno sei consultori nominati dal prefetto, era l'organo collegiale che affiancava il podestà ed aveva funzioni esclusivamente consultive, in quanto solo il podestà poteva deliberare. L'istituzione fu soppressa alla caduta del Fascismo nel 1943 e non fu più ripristinata, neanche dalla Repubblica sociale italiana.