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Istituto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena
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  Archivio fotografico 1945 - 19 gennaio 1991
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subfondo
fascicoli 423 6.649 fotografie conservate in 37 scatole
sei in: Archivio del Partito comunista italiano - Federazione provinciale di Forlì 1945 - 1991

Le fotografie che costituiscono il fondo, prodotte e raccolte dalla Federazione, documentano in particolare:
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- lo svolgimento e la partecipazione ai congressi celebrati dal Partito a livello nazionale, federale e comunale;
- lo svolgimento delle Feste de L'Unità, sia quelle nazionali organizzate di anno in anno in città diverse con la partecipazione della Federazione forlivese, sia quelle comunali e provinciali, organizzate dalla stessa Federazione a Forlì e, seppur in minima parte, anche i festival organizzati in diverse località di provincia;
- eventi ed iniziative di diversa natura, organizzati e sostenuti dalla Federazione o che hanno visto la partecipazione di esponenti del Partito, svoltisi in particolare modo a Forlì e Cesena, come manifestazioni politiche e sindacali, scioperi e occupazioni, comizi, campagne elettorali, iniziative sociali, inaugurazioni, incontri e conferenze, manifestazioni sportive, attività legate al mondo dell’infanzia e della scuola, attività organizzate e sostenute dalla Federazione giovanile comunista italiana (Fgci) e dalla Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil).

criteri di ordinamento
Nel corso del presente intervento di riordino e inventariazione, allo scopo di individuare la fisionomia e i confini del complesso archivistico costituito dalle fotografie della Federazione forlivese del Pci, la documentazione è stata oggetto di un’ulteriore ricognizione, a seguito della quale è stato possibile innanzi tutto individuare la documentazione non prodotta e/o raccolta dal soggetto produttore, ma confluita nel fondo per diverse ragioni, in particolare legate alla storia archivistica del complesso.
Considerando il 19911 come cesura cronologica, è stato dapprima isolato un nucleo di circa 800 fotografie, positivi databili dal 1991 al 1993, afferenti al Partito democratico della sinistra – Pds (1991-1998) e quindi prodotte e raccolte da un diverso soggetto produttore. Di questo nucleo di fotografie, relative a congressi, Feste de L’Unità, comizi, iniziative e manifestazioni di diversa natura organizzate dal Pds, è stato fatto un elenco di consistenza e i fototipi sono stati ricondizionati.
Le vicende legate alla conservazione del fondo fotografico hanno complicato l’attribuzione della raccolta e della produzione dei materiali fotografici alla Federazione forlivese del Pci, in particolar modo quelle legate alla promiscuità degli spazi nello stabile di piazza Cavour che ospitava, in locali contigui, le federazioni forlivesi del Pci e della Fgci, la redazione de “Il Forlivese” con il suo archivio fotografico e quella locale de “L’Unità”. Si può supporre che in molti casi le fotografie venissero condivise dalle federazioni e dai periodici, a prescindere dall’archivio di provenienza. Inoltre, al momento dello sgombero dello stabile, si può presumere vi sia stata senz’altro una certa commistione delle fotografie della redazione de “Il Forlivese” e della Federazione del Pci, poi trasferite nel seminterrato dello stabile in via De Amicis. Infine, il ricondizionamento con materiali di risulta di parte delle fotografie del Pci forlivese, avvenuto presso l’Istituto, ha portato negli anni successivi a questa operazione, a considerare la documentazione come afferente all’Archivio della Camera territoriale del lavoro di Forlì.
La ricognizione e l’analisi delle unità di conservazione originali superstiti e delle iscrizioni e i timbri presenti sui versi delle fotografie, hanno consentito di attribuire in modo certo all’archivio della Federazione forlivese del Pci, le fotografie relative ai congressi e alle Feste de L’Unità. Questa documentazione, oltre ad essere affine a quella cartacea prodotta dallo stesso soggetto produttore, presentava infatti strategie conservative piuttosto omogenee, essendo in larga parte conservata in album o in buste di carta con iscrizioni originali riconducibili alla Federazione.
Circa duecento fotografie, documentanti le feste dei lavoratori organizzate a Forlì in occasione del 1° Maggio, presentavano sui versi l’anno di svolgimento della festa, indicato con le sole ultime due cifre, e il timbro circolare “Istituto Storico della Resistenza – Forlì”; entrambe le indicazioni sono presenti sui versi delle fotografie appartenenti al fondo fotografico della Camera territoriale del lavoro di Forlì, al quale questo nucleo fotografico è stato quindi ricondotto.
Si è proceduto infine ad individuare la documentazione riconducibile alle redazioni de “Il Forlivese” e la locale “Unità”. Considerando che il periodico forlivese viene dato alle stampe a partire dal 1963 fino al 1989, è stato possibile attribuire in modo piuttosto attendibile alla Federazione forlivese del Pci le fotografie con datazione anteriore al 1963 e successive al 1989. Per quanto riguarda le restanti fotografie, sono state attribuite alle redazioni giornalistiche le fotografie caratterizzate da: iscrizioni relative ai periodici (nome del periodico o didascalie); particolari indicazioni per la stampa apposte sul recto o sul verso; significative unità di conservazione originali (per esempio quelle con l’indicazione “Fuori sacco Unità” o quelle assimilabili alle unità di conservazione delle fotografie appartenenti all’Archivio Michele Minisci – “Il Forlivese” conservato in Istituto). Infine, sono state attribuite alle redazioni dei periodici, le immagini documentanti manifestazioni sportive, spettacoli artistici, cronaca mondana e altre tematiche non riconducibili ad attività e iniziative portate avanti dalla Federazione forlivese del Pci. Rimangono al momento non ancora attribuite e, di conseguenza, non ricondotte a nessun fondo, un migliaio di immagini documentanti le città di Forlì e Cesena, località della provincia, cantieri, lavori di urbanistica e di edilizia popolare.
Al termine dell’attribuzione delle diverse provenienze, i restanti fototipi sono stati considerati appartenenti al Fondo fotografico del Pci di Forlì, anche se non si può escludere che successivi interventi di riordino e descrizione dei fondi conservati presso l’Istituto, a partire dal già citato Archivio Michele Minisci – “Il Forlivese”, ridefiniscano ulteriormente la fisionomia e i confini del complesso archivistico oggetto del presente intervento, al momento costituito da 6.649 fototipi2: 799 fotografie relative ai congressi nazionali, federali e comunali; 3.906 fotografie relative a Feste de L’Unità nazionali, provinciali e locali; 1.9444 fotografie relative ad eventi e iniziative di diversa natura.
Dopo una meticolosa schedatura dell’intero complesso, durante la quale si è provveduto ad esaminare l’eventuale presenza di modalità aggregative ricorrenti, nonché a recuperare, quando presenti, le intitolazioni originarie di servizi fotografici, serie tematiche e album, si è scelto di procedere con un riordinamento che tenesse conto dei dati raccolti, ma che al contempo li restituisse attraverso una descrizione normalizzata al fine di rendere intellegibile la struttura, finora solo sottesa, del fondo.
Dallo studio del complesso, dalla ricognizione analitica e dalla schedatura della documentazione, è emerso che dell’originale organizzazione dei documenti data dal soggetto produttore non sono rimaste che superstiti unità di conservazione con iscrizioni originali, in particolar modo in relazione alle fotografie documentanti i congressi e le Feste de L’Unità. Documentazione relativa allo svolgimento dei lavori congressuali e all’organizzazione dei festival di autofinanziamento è presente anche tra le carte dell’archivio della Federazione forlivese del Pci; si è ritenuto dunque di organizzare le fotografie nelle due serie Congressi e Feste de L’Unità, in analogia a quanto è stato fatto con la documentazione, per così dire, tradizionale, riordinata e inventariata nel 20143. Sempre analogamente a quanto fatto in precedenza sulle carte, le due serie sono state ulteriormente organizzate in sottoserie.
Il restante nucleo fotografico, quello documentante iniziative e manifestazioni di diversa natura svoltesi in prevalenza a Forlì e Cesena, vista l’eterogeneità dei soggetti e la diversa natura delle iniziative documentate dalle fotografie, alcune delle quali ancora da identificare, in mancanza di tracce che potessero dar conto dell’originale organizzazione data ai materiali dal soggetto produttore e considerata l’impossibilità di trovare un confronto con le carte già inventariate, si è ritenuto di considerare la documentazione come corrispondente ad una generica serie Eventi e manifestazioni. Le diverse unità archivistiche di cui la serie si compone (servizi fotografici, serie tematiche, album, singole fotografie) sono state ordinate cronologicamente, in analogia con la possibile sedimentazione, priva di organizzazione, della documentazione presso il soggetto produttore.
Per la descrizione delle specifiche strategie di organizzazione della documentazione afferente a ciascuna delle serie individuate, si rimanda ai criteri di ordinamento esplicitati nelle introduzioni redatte per le stesse.
Al termine del riordino, l'organizzazione della documentazione si presenta così articolata:

Archivio fotografico della Federazione forlivese del Pci (subfondo)

I. Congressi (serie)

Congressi nazionali (sottoserie)
Congressi federali (sottoserie)
-   Congressi comunali (sottoserie)

II. Feste de L’Unità (serie)

Feste de L’Unità nazionali (sottoserie)
Feste de L’Unità comunali e provinciali (sottoserie)
- Feste de L'Unità svoltesi in altre località (sottoserie)

III. Eventi e manifestazioni (serie)

 
Si segnala che per quanto riguarda la descrizione delle 423 unità archivistiche inividuate (servizi fotografici/serie tematiche/album/singole fotografie), trattandosi di documentazione fotografica, nel rispetto degli standard di descrizione archivistica (ISAD G) si è cercato di integrare una descrizione catalografica di livello intermedio tra l’inventariale e il pre-catalogo (Cfr. Scheda F – ICCD) nel tracciato descrittivo offerto dalla piattaforma IBC-xDams. In particolare:

-  Area dell'identificazione: nel campo “Integrazione alla data”, a livello di Cronologia, è stato riportato ciò che ha permesso di risalire alla datazione (cfr. Scheda F: DTM – MOTIVAZIONE CRONOLOGIA);
-  Area dell'identificazione: nel campo “Integrazione alla descrizione”, a livello di Consistenza, sono state riportate la definizione dell’oggetto: positivo/negativo/diapositiva (cfr. Scheda F: OGTD – DEFINIZIONE DELL’OGGETTO) e le caratteristiche tecniche delle fotografie oggetto di descrizione: presenza o meno di oggetti compositi (panorama, negativi in banda, stampe di provinatura) ed elementi componenti, colore, materia e tecnica, formato massimo (cfr. Scheda F: MT – DATI TECNICI);
-  Area delle informazioni sul contesto di provenienza: nel campo “Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica”, sono state riportate eventuali notizie storico critiche in relazione alle fotografie oggetto di descrizione (cfr. Scheda F: NSC – NOTIZIE STORICO CRITICHE);
-  Area delle informazioni sul contesto di provenienza: nel campo “Storia Archivistica”, sono state riportate notizie relative alle unità di conservazione originali, alla presenza di iscrizioni e timbri sul verso delle fotografie e altre specificità in relazione alle fotografie oggetto di descrizione (cfr. Scheda F: DSO – INDICAZIONI SULL’OGGETTO);
-  Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura: nel campo “Ambiti e contenuto”, è stata riportata la descrizione del contenuto iconografico della fotografia o dell’insieme di fotografie oggetto di descrizione (cfr. Scheda F: SGDT – INDICAZIONI SUL SOGGETTO); l’indicazione della forma specifica dell’oggetto: servizio fotografico/serie tematica/album/singola fotografia (cfr. Scheda F: OGTS – FORMA SPECIFICA DELL’OGGETTO); l’indicazione delle responsabilità autoriali (cfr. Scheda F: AUF – AUTORE DELLA FOTOGRAFIA);
-  Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso e utilizzazione: sono stati riportati nel campo “Note” di “Stato di conservazione”, i tipi di degrado e i danni rilevati sulle fotografie descritte (cfr. Scheda F: STC – STATO DI CONSERVAZIONE; STCS – INDICAZIONI SPECIFICHE).

Tenuto presente lo stato di conservazione complessivo delle fotografie che costituiscono il fondo e la necessità per l’Istituto di agevolare la consultazione dei materiali, al contempo preservandone l’integrità, è stata individuata come strategia conservativa più idonea, il condizionamento di positivi (fino al formato 24x30 cm) e di negativi, con buste in polipropilene di diverso formato e scatole ad anelli in cartone acid-free, in cui collocare il materiale riordinato in posizione orizzontale. I positivi di formato superiore al 24x30 cm sono stati inseriti in camicie di carta ph neutro e collocati in una scatola di cartone acid-free. I materiali, tutti provvisti di certificazione PAT (Photographic Activity Test) e quindi idonei alla conservazione di materiale fotografico, sono stati forniti da Fototeca Sas (https://www.fototeca.it/). 

Contestualmente al riordino della documentazione si è provveduto:

- ad eliminare, quando presenti, le camicie in plastica (tipo favorit, per raccoglitori ad anelli) e sostituirle con buste in polipropilene PAT;
- a sostituire, quando presenti, le camicie e scatole di carta originali con le buste in polipropilene PAT4;
- ad eliminare i raccoglitori ad anelli e gli altri contenitori non a norma, sostituendoli con scatole ad anelli in cartone acid-free;
- ad attribuire alle unità archivistiche un numero di corda, riportato nelle schede descrittive e sulla nuova unità di condizionamento; sulle singole fotografie che compongono le unità archivistiche è stato riportato con lapis a punta morbida, sul verso in basso a destra, un codice alfanumerico composto da tre lettere (che identificano le serie o la sottoserie d’appartenenza), seguite da due numeri (il progressivo delle unità archivistiche appartenenti alle serie o alle sottoserie e il progressivo delle fotografie che costituiscono l’unità archivistica)5.
- ad apporre, sulle unità archivistiche e sulle unità di conservazione, etichette riportanti le pertinenti segnature archivistiche.

Al termine del lavoro di riordino e descrizione, sono state selezionate circa 3.000 delle fotografie che costituiscono il fondo per essere digitalizzate, sia per esigenze di tipo conservativo (evitare di mettere in consultazione gli esemplari che presentano maggiori fragilità), sia con la prospettiva di una futura valorizzazione del fondo. Sono stati esclusi dalla selezione, tra gli altri, i negativi, qualora fossero presenti anche le rispettive stampe positive, e i positivi superiori al formato A4. Nel caso in cui di un’unità archivistica non siano state digitalizzate tutte le fotografie, questa informazione è stata riportata nelle schede descrittive di livello unità archivistica, nel campo “Criteri di ordinamento” dell’Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura.
La digitalizzazione è stata affidata alla Fondazione Alfred Lewin di Forlì (http://www.bibliotecaginobianco.it/). Le immagini sono state digitalizzate a 300/600 dpa (in base alle dimensioni delle fotografie) in formato Tiff non compresso ad alta risoluzione per la conservazione; dai Tiff sono stati ottenuti i file immagine in formato Jpeg compressi a medio-bassa risoluzione per il web e la consultazione in Istituto. Alle immagini in Jpeg è stata apposta la filigrana digitale “Istituto Storico Forlì Cesena” in verticale sul lato destro, in base all’orientamento della fotografia.
 

NOTE
1 Il Partito democratico della sinistra è stato fondato il 3 febbraio 1991, in occasione del XX Congresso nazionale del Pci svoltosi a Rimini, quando la maggioranza dei delegati sancì il cambio del nome e del simbolo del partito.

2 All’inizio dell’intervento di riordino e prima dell’attribuzione delle diverse provenienze della documentazione, le fotografie considerate appartenenti al Fondo fotografico del Partito comunista italiano - Federazione di Forlì erano all’incirca 8.000.

3 Inventario Matteo Troilo, 2014.

4 Le unità di condizionamento originali (buste, camicie, scatole etc.) recanti iscrizioni e indicazioni originali sono state raccolte e sono conservate con la documentazione del fondo, in una scatola a parte.

5 La numerazione delle serie e, quando presenti, delle sottoserie, è aperta in quanto si suppone che la futura identificazione di quei nuclei di documentazione ancora non riconosciuta, potrebbe portare ad incrementi nel numero delle unità archivistiche, al momento organizzate nelle serie e sottoserie individuate. Per la stessa ragione, anche la numerazione delle unità di conservazione è aperta, sebbene solo all’interno di ciascuna delle tre serie individuate e non a livello di sottoserie.

storia archivistica
La Federazione forlivese del Pci, dagli anni Sessanta del Novecento al 1996, ha avuto sede in un edificio sito in piazza Cavour a Forlì. Al primo piano, aveva sede la Federazione vera e propria, con l'ufficio del segretario federale, l'amministrazione e le stanze dei responsabili provinciali delle varie Commissioni tematiche. Al secondo piano vi era la sede del Comitato comunale e all'ultimo aveva sede la Federazione Giovanile Comunista e un grande salone riservato alle riunioni del Comitato federale.
Negli anni Ottanta l’archivio della Federazione, affidato per la conservazione a Giuseppe Mamini (Franz), era conservato in un edificio al quale si accedeva dal cortile e dove avevano sede anche la redazione de “Il Forlivese”, periodico locale del Partito dal 1963 al 1989 e il Centro stampa, dotato di ciclostile e successivamente di una grande stampante, con cui venivano realizzati i materiali per promuovere le attività sostenute dalle Federazione. Nel 1996 la Federazione del Partito democratico della sinistra (Pds), partito nato dallo scioglimento del Partito comunista italiano ed erede delle strutture e degli archivi del Pci, si trasferì, poco lontano, in una sede più piccola in via De Amicis, sempre a Forlì.
Nel corso del trasferimento da piazza Cavour alla nuova sede una parte della documentazione cartacea fu avviata al macero ed è andata perduta.
Al momento di sgomberare i locali occupati dalla redazione de “Il Forlivese”, Michele Minisci1 ha prelevato l’archivio fotografico del suddetto periodico e la documentazione fotografica da lui stesso prodotta come fotoreporter e nel 2015 ha donato il cospicuo patrimonio di immagini (oltre 11.400 fotografie) all’Istituto storico di Forlì affinché potesse essere messo a disposizione della cittadinanza. Il periodico, infatti, come testimoniato dallo stesso Minisci, nei locali della sua redazione conservava, organizzato tematicamente, il suo archivio fotografico costituito da immagini realizzate negli anni da fotografi quali Florio Amadori, Adriana Ancarani, Francesco Bruni, Cristiano Frasca, Giorgio Sabatini 2, Ashraf Sabry, Rover Ragazzini, Fabrizio Rappini, Massimo Zattoni, oltre allo stesso Minisci. Sempre secondo quanto riportato da Minisci, alla redazione de “Il Forlivese” si appoggiava anche la redazione locale de “L’Unità", la quale, per i suoi servizi, spesso utilizzava come corredo iconografico, fotografie provenienti dall’archivio del periodico.
Per quanto riguarda il fondo fotografico della Federazione forlivese del Pci, nella nuova sede di via De Amicis, fu collocato in un locale seminterrato. Nel 1997 una infiltrazione d’acqua procurò seri danni ad una piccola parte dell’archivio e la direzione del Partito democratico della sinistra ne consentì il trasferimento all’Istituto per la Storia della Resistenza e Età Contemporanea di Forlì Cesena. Successivamente anche la documentazione del Pci e della Fgci forlivese (carte e manifesti) è stata depositata presso l’Istituto storico di Forlì dalla Fondazione Ariella Farneti, titolare della proprietà.
Al momento del deposito presso l’Istituto storico, la documentazione fotografica era conservata in scatoloni di cartone e altri contenitori di fortuna. Successivamente, le fotografie conservate in album e quelle conservate sciolte sono state depositate al pianterreno, nella sala Archivio tesi di laurea, dove era stata collocata anche la documentazione sonora e audiovisiva della stessa Federazione; le restanti fotografie, per motivi conservativi, sono state trasferite in parte in raccoglitori di risulta3, in parte in scatole automontati di cartone, a seguito di un sommario riordino. La documentazione così conservata è stata poi collocata al primo piano della sede dell’Istituto, nella Sala di Enea. Per quanto riguarda i materiali conservati nelle scatole automontanti, le fotografie in esse contenute risultavano per lo più suddivise in camicie di carta e buste plastificate, apparentemente secondo nessuno specifico criterio; di parte della documentazione così conservata, nel 2018 è stato redatto un elenco di consistenza sommario per nuclei di fotografie fascicolate all’interno delle diverse unità di conservazione. Le stampe conservate negli album e quelle prive di condizionamento, non sono invece state oggetto di nessun tipo di intervento.
Nel corso del 2019-2020 è stata condotta una ricognizione dei fondi fotografici, delle raccolte di manifesti e di documentazione sonora e audiovisiva, conservati dall'Istituto storico nel suo archivio. Nell’ambito di questa ricognizione, le fotografie afferenti all’Archivio del Partito comunista italiano – Federazione di Forlì, sono state tutte raccolte al primo piano di Casa Saffi, nella Sala di Enea, e ne è stato rilevato lo stato di conservazione. Quest’ultimo si presentava nel complesso discreto, sebbene a carico di alcune centinaia di esemplari siano riscontrabili gravi deterioramenti causati in particolare dalle già citate infiltrazioni d’acqua e umidità, attribuibili alla permanenza della documentazione nel piano interrato dello stabile di via De Amicis. Sempre nel corso della suddetta ricognizione non è stato riscontrato nessun tipo di ordinamento tematico o cronologico e nessuno strumento di corredo. Nel corso dello studio del fondo, prima fase dell’intervento oggetto della presente relazione, quanto rilevato durante la ricognizione è stato confermato: l’organizzazione dei materiali non è sembrata corrispondere ad un’ipotetica organizzazione originaria data dal soggetto produttore, bensì testimonia le vicende conservative del fondo e i tentativi condotti negli anni dall’Istituto di mettere in sicurezza i materiali. 

NOTE
1 Michele Minisci, giornalista, fotoreporter, (Vaccarizzo Albanese, 1946 - ). Giornalista e fotoreporter cosentino, ha studiato nelle università di Bologna e Ferrara. Vive e lavora a Forlì, dove dal 1974 ha ricoperto per circa un decennio l’incarico di corrispondente locale de “L’Unità” e poi di direttore responsabile del settimanale del Partito Comunista Italiano “Il Forlivese” dal 1970 al 1985. In seguito, ha collaborato con “Paese Sera”, con Tele San Marino, con l’Ansa e lavorato negli Uffici Stampa della Lega delle Cooperative e dell’Unipol.

2Sempre secondo le testimonianze raccolte studiando le vicende conservative legate al fondo, il fotografo Sabatini, principale autore delle fotografie commissionate dalla Federazione Pci forlivese negli anni Settanta e Ottanta, conservava parte del suo archivio fotografico nel medesimo edificio.

3 Nel 2007 è stato condotto un parziale intervento di catalogazione, riordino e ricondizionamento del Fondo fotografico della Camera territoriale del lavoro di Forlì. Le fotografie di questo fondo erano organizzate cronologicamente e conservate in raccoglitori ad anelli recanti sul dorso indicazioni relative al fondo d’appartenenza (Cgil) e alla datazione della documentazione in essi contenuta. A seguito dell’intervento di ricondizionamento, le fotografie della Cgil sono state trasferite in buste d’archivio e i raccoglitori rimasti vuoti sono stati utilizzati per conservare temporaneamente la documentazione fotografica del Pci forlivese.

modalità di acquisizione
Il fondo fotografico, parte integrante dell’archivio del Partito comunista forlivese, è costituito da documentazione fotografica (positivi e, in misura minore, negativi), in parte commissionata dalla Federazione forlivese del Pci a studi fotografici specializzati e a fotografi professionisti e in parte realizzata per iniziativa di esponenti della Federazione e militanti, e successivamente raccolta dalla Federazione stessa allo scopo di documentare le attività organizzate e sostenute dal Partito, in particolare modo a Forlì e Cesena, dalla seconda metà degli anni Quaranta ai primi anni Novanta del Novecento.

stato di conservazione discreto


bibliografia
Sergio Flamigni - Luciano MarzocchiResistenza in Romagna. Antifascismo, partigiani e popolo in provincia di Forlì, Milano, La Pietra, 1969
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/resistenza-in-romagna-antifascismo-partigiani-e-popolo-in-provincia-di-forli/WRK0722875?tabDoc=tabediz (consultato il  19/10/2021)

AA.VV.Gastone Sozzi e il Partito Comunista in Romagna, Roma, Ed. Riuniti, 1980
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/gastone-sozzi-e-il-partito-comunista-in-romagna/RAV0062220 (consultato il  19/10/2021)

Luciano Casali - Vladimiro FlamigniI sovversivi. Antifascisti e perseguitati politici in provincia di Forlì, 1926-1943, Forlì, Ass. Naz. Perseguitati politici italiani antifascisti,, 1989
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/i-sovversivi-antifascisti-e-perseguitati-politici-in-provincia-di-forli-19261943/RAV0361392 (consultato il  19/10/2021)

Fulvio MaltoniComunisti a Forlì 1944-1951, Imola, University press Bologna, 1999
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/comunisti-a-forli-19441951/RAV0214070 (consultato il  19/10/2021)
Walter ZanottiRomagna rossa. Dalla democrazia liberale al regime fascista (1919-1926), Cesena, Il ponte vecchio, 1996
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/romagna-rossa-dalla-democrazia-liberale-al-regime-fascista-19191926-per-una-storia-dei-partiti-polit/RAV0178243 (consultato il  19/10/2021)


codice interno: 424 - 001.042

informazioni redazionali
Inventario del subfondo a cura di
Marta Magrinelli e Lorenzo Ghelardini, 2021

realizzato per
Istituto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena

Intervento redazionale
Regione Emilia-Romagna - Servizio Patrimonio culturale, 2021