La struttura dei due registri che costituiscono la serie è sostanzialmente la stessa e prevede, a libro aperto, nella carta di sinistra, l'annotazione dell'affitto o dazio o appalto con indicazione della somma, la durata della concessione ed a chi era fatta, l'indicazione della fideiussione, etc.; nella carta di destra era invece annotato il relativo pagamento.
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Negli stessi registri sono anche annotate le somme in uscita, pagate dal sindico, con gli introiti in sua mano, su mandato del gonfaloniere, conteggiate a suo credito nella revisione a cui era sottoposto al termine del suo mandato. A seguito della cessazione dell'attività di esazione del sindico, nel 1672, si chiude la serie documentaria relativa, per passare le registrazioni delle entrate dei proventi dei beni e servizi comunali alla serie 11. Collette. Nel primo dei registri inventariati in questa serie, con estremi cronologici 1613-1657, sono annotate anche le revisioni fatte sull'operato del sindico, che, a partire dal 1658, verranno annotate in registro a parte, di cui alla serie successiva 10. Revisioni della sindicaria e caposoldo.
informazioni sul contesto di produzione Al sindico competeva la tenuta e conservazione dei beni della comunità e conseguentemente la riscossione dei proventi che dagli stessi generavano. Le somme introitate provenivano dagli affitti degli immobili, dagli appalti dei servizi comunali e dalla concessione di dazi. Ulteriore voce in entrata era la rata dei caposoldi di pertinenza della comunità. L'attività di esazione del sindico, condotta sui proventi dei beni e servizi della comunità, cessa col 1672; infatti, per deliberazione del Consiglio Generale del 1 gennaio 1673, la riscossione degli affitti, dazi ed appalti passa in mano del coltore o esattore generale.