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  Collette 1612 - 1773
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serie
registri 4
sei in: Archivio storico del Comune di San Leo 10 marzo 1509 - 1945 / Periodo della Comunità 10 marzo 1509 - 25 marzo 1808

Nei registri delle "colte" compaiono, secondo una sequenza stabilita, i salariati, poi le spese ordinarie (feste religiose, rate di interessi dei censi passivi, etc.) ed infine le spese straordinarie.
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Relativamente a quest'ultime, a partire dal 1657, ne cessa la registrazione.
I registri costituenti questa serie, in cui sono annotate le collette ordinarie che confluivano nella cassa comunitativa, mentre le colte per tasse ed imposizioni statali erano date a coltori appositamente eletti, sono queli che venivano conservati dal notaio cancelliere. Risultano completamente perduti i bastardelli dei coltori.
In questi registri, sono anche annotate le verbalizzazioni delle revisioni, condotte sull'operato del coltore, sino al 1658, a seguire in registri a parte di cui alla serie 13. Revisioni.
Dal 1673, vi sono annotati, fra gli introiti, anche gli affitti dei beni comunitativi, dei dazi ed appalti, dopo che per deliberazione consiliare, l'esattore aveva assunto nella sua carica anche i compiti di esazione che erano precedentemente del sindico.

informazioni sul contesto di produzione
Le tasse, dette con termine coevo "colte", venivano imposte semestralmente alle persone iscritte ad estimo, proprietarie cioè di terreni con rendita annuale calcolata.
La procedura per la determinazione delle tasse da raccogliersi, prevedeva che tutte le spese, sia ordinarie che straordinarie, fossero esposte ed approvate in Consiglio, prima di essere poste in "colta".
In base alle spese, si stabiliva la somma totale da doversi raccogliere e conseguentemente l'unità di contribuzione stabilita per tornatura di terreno, che era maggiore per i possidenti forestieri rispetto a quelli residenti.
La "colta", quindi in ultima analisi le spese ed i debiti della comunità, veniva annotata in dei registri che erano tenuti e sottoscritti dal notaio cancelliere.
La raccolta delle singole imposizioni costituenti la "colta" veniva demandata ad un esattore, il "coltore", eletto in Consiglio, a cui veniva consegnato un bastardello in cui il notaio cancelliere aveva copiata dai suoi registri la "colta" imposta in quel semestre, con indicazione dei contribuenti e della somma dovuta da ciascuno di loro.
Il bilancio finale fra le uscite, rappresentate dalle bollette - ordini di pagamento diretti al coltore, e le entrate delle "colte", era revisionato da uomini appositamente eletti dal consiglio della comunità. L'eventuale restanza attiva o passiva era messa a debito o a credito del "coltore" per la colletta del semestre successivo.


codice interno: 485 - 001.001.011