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  "Quaderni Urss". Formazione politica. Scuola di Partito. 01 maggio 1957 - 30 gennaio 1960
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serie
quaderni 46
sei in: Archivio Giuseppe Soncini - Bruna Ganapini 1905 - 1994 / "Pci - Federazione provinciale di Reggio Emilia" 1951 - 1981

Questa serie si compone dei quaderni di appunti che Giuseppe Soncini redasse, utilizzò e conservò in due diverse scatole.
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Sono i quaderni relativi ai corsi, alle visite, agli incontri e agli studi che condusse in Urss o parallelamente alla sua presenza in Urss. In effetti, dopo la chiusura delle Reggiane, Soncini si trasferisce a Roma, dove frequenta l'Istituto di Studi Comunisti (conosciuto come la Scuola delle Frattocchie a Roma), e sostiene l'esame per diventare giornalista pubblicista. Ciò gli consente di assumere incarichi nella Sezione Stampa e Propaganda nel partito a livello nazionale.
Questi quaderni contengono numerosissime pagine manoscritte in russo.
Soncini, da quanto emerge dalle notazioni cronologiche spesso presenti, si recò in Urss in più occasioni.
Si fa esplicito riferimento ai seguenti momenti: aprile-maggio 1957; novembre 1957-marzo 1958; aprile-maggio 1958; ottobre 1958; giugno-luglio 1959; ottobre 1959-gennaio 1960.
Grazie anche alla presenza di una mappa presente in un quaderno, contenente la sottolineatura di alcuni luoghi che ritornano negli appunti, e anche grazie alla presenza di chiare indicazioni topografiche (altre sono più difficili da riscontrare poiché in cirillico) presenti negli appunti stessi, è possibile inferire che Soncini e i suoi compagni di viaggio/studio, in quelle date, furono presenti, oltre che a Mosca, a Tula, a Tiblisi (capitale della Georgia) e regione di "Stalino" ora Donec'k, nell'attuale donbass ucraino. Tula, la Georgia e il Donbass ucraino, in quell'epoca, erano considerate tra le regioni modello del superamento sovietico nei confronti del capitalismo e dello "slancio" che si ipotizzava per il passaggio da una società socialista a una comunista.

Scorrendo i titoli con i quali vennero rubricati i temi oggetto della trattazione, come si vedrà nelle specifiche descrizioni, oltre alla centralità degli studi sull'economia politica (sub specie socialismo sovietico ) balza agli occhi l'intreccio, nelle pagine e tra i quaderni, dei temi tipici dei corsi bimestrali delle scuole di partito del PCI: sulla storia politica otto novecentesca (storia dei movimenti operai, del pensiero marxista nella vulgata marxista-leninista, storia dei partiti politici, ecc.), sul pensiero filosofico occidentale; approfondimenti su alcune questioni nazionali (il tema delle campagne o quello dei salari); sui contributi di personalità italiane quali Antonio Pesenti.
Intessuti nelle trama di queste pagine, infatti si trovano le sintesi e i resoconti delle visite agli stabilimenti industriali e agricoli sovietici (sovcoz, kolcoz), con gli incontri e le assemblee di partito e sindacali.
L'insieme di queste pagine, perciò, restituisce un quadro particolarmente dettagliato di come fosse organizzata la formazione dei dirigenti comunisti di matrice operaia, quale era Soncini, negli anni a cavallo del decennio '50 e '60 del '900.

Sebbene i quaderni presentino una certa organizzazione, vedi i numeri romani crescenti applicati da Soncini sul dorso e la cura nello scegliere colori e formati omogenei per ogni "argomento" oppure l'indice presente nella prima pagina (spesso redatto in diverse occasioni e altrettanto spesso in russo), in realtà, tali quaderni, testimoniano non solo la meticolosità e l'attenzione dell'autore, ma anche l'uso continuativo che lo stesso ne ha fatto per almeno un decennio.
In effetti, come si vedrà, sia gli stessi argomenti approfonditi, sia i rimandi, le glosse, i ritagli che ne compongono e ne arrichiscono le pagine, stanno a significare il lavorio costante che Soncini sviluppò a partire proprio da queste esperienze. Nello scorrere le pagine di questi appunti, è possibile entrare direttamente nel "laboratorio formativo" dell'autore, autore che alterna, nel vortice dell'attività politica, studio e prassi: oltre alle note di prima mano, agli appunti delle lezioni o dei convegni ai quali partecipava, alle sintesi degli incontri che si susseguono in alcuni momenti in maniera vorticosa, si trovano gli spazi vuoti sul margine laterale destro della pagina, lasciati liberi per le glosse o gli approfondimenti posteriori (spesso segnati da domande e punti interrogativi).
Nello stesso tempo si incontrano pagine vuote tra un capitolo e l'altro da riempire successivamente oppure, all'opposto, pagine aggiunte da Soncini e rilegate in coda al paragrafo precedente. E' frequente inoltre imbattersi in ritagli, sia della stampa nazionale, sia di articoli russi, già "lavorati", cioè ritagliati, incollati, commentati, sia non "lavorati", chiaro segnale di una prospettiva di lavoro "in fieri".
Sono infatti presenti numerosissime annotazioni successive all'estensione del riassunto o della sintesi: notazioni che fanno riferimento a bibliografie, a domande e spunti di riflessione sul dibattito politico dell'epoca.
Soncini riprendeva in mano nel tempo queste pagine e vi incollava brani, paragrafi, prospetti e pagine aggiuntive.
Si può perciò affermare che l' esperienza formativa in Unione Sovietica, rappresenti il completamento della sua formazione (insieme alla sua parallela esperienza "romana").
Ora non più e non solo militante e quadro dell'organizzazione comunista, ma anche dirigente con una formazione più strutturata e meno autodidatta.
Questi quaderni rappresentano anche un momento particolarmente significativo per l'ampliamento dello sguardo alle vicende internazionali. In URSS egli impara il russo ed entra in contatto con diverse realtà del mondo testimoniate da altri studenti provenienti anche da paesi asiatici ed africani. Nello stesso tempo segue da vicino non solo il dibattito politico del partito comunista italiano e sovietico, ma anche il dibattito economico-politico, anche attraverso contatti (di ambito romano) con personalità quali Emilio Sereni e Antonio Pesenti.

Il valore perciò di questi materiali, oltre a fornire interessantissimi documenti di prima mano sui temi e sul "clima" politico che si respirava nella Urss di Nikita Sergeevič Chruščёv, sta nel permettere di osservare "sul campo" come avveniva la formazione dei dirigenti comunisti italiani nell'epoca.

criteri di ordinamento
I quaderni si presentavano ordinati dentro due scatole di cartone.
Si tratta di quaderni prodotti in Urss e ivi acquistati nel tempo da Soncini.
Sono stati oggetto di ripetute redazioni e organizzati secondo un criterio rispondente sia ai temi trattati nelle pagine, sia secondo il loro formato e colore.
Non sembra invece essere stato influente l'aspetto cronologico.
In effetti l'ordinamento ha riprodotto quanto più fedelmente la modalità organizzativa dell'autore, raggruppando gli insiemi di essi così come da segnature esterne sui dorsi o per colorazione e fattura omogenea, rispettando, nel confronto con i temi trattati al loro interno, l'organizzazione che Soncini vi ha lasciato.

stato di conservazione buono


lingua della documentazione
russo

bibliografia
Riccardo VigilanteMiti e immagini dell'Unione Sovietica, in «Italia contemporanea, 187», Milano, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, giugno 1992, pagg. 319-325

L'autunno del mito. La Sinistra italiana e l'Unione Sovietica dal 1956 al 1968, a cura di Santi Fedele, Milano, Franco Angeli, 2016

Andrea Pozzetta"Tutto il partito è una scuola": esperienze formative nelle scuole di partito del Pci degli anni settanta, in «Contemporanea, a. XIX, n. 3», Bologna, Il Mulino, luglio-settembre 2016, pagg. 371-394


codice interno: 0590 - 0001.0006.0001