Il fondo è costituito da documentazione congressuale, carteggio di segreteria, dalle serie relative all'organizzazione ed alle funzioni federali (tesseramento, registri degli appartenenti alle leghe contadine e dei salariati della Conferenza Italiana dell'Agricoltura, vertenze, contrattazione). Ne fanno parte anche serie relative alla pianificazione nazionale e locale in materia di politiche agricole ed all'attività di propaganda della corporazione.
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Un piccolo nucleo è costituito dalla corrispondenza e dal materiale di studio attribuito a Giorgio Rosa, già segretario della federazione negli anni '70 ed '80 del novecento.
informazioni sul contesto di produzione La Federazione nazionale mezzadri e coloni nasce ufficialmente nel secondo dopoguerra, il 14 dicembre 1947, nel corso del suo primo congresso nazionale, a Siena. Questo congresso, come quelli che, tra il 1947 e il 1948, vedono nascere le organizzazioni nazionali di settori già organizzati nella Federterra, fa seguito alle deliberazioni del primo congresso della CGIL nell'Italia postbellica (Napoli, 28 gennaio-1 febbraio 1945), che vide la ricostituzione ufficiale della Federazione dei lavoratori della terra, o, appunto, Federterra, poi Confederterra. Già prima della costituzione ufficiale della Federmezzadri nel 1947 esisteva un Comitato tecnico dei mezzadri nell'ambito della Federterra, il che legò la vita della Federazione nazionale mezzadri e coloni a quella della Federbraccianti, l'altro "ramo" principale della Confederterra, tanto che, al IV Congresso della Federbraccianti (1956) gli organi dirigenti della Confederterra erano costituiti dall'insieme degli organi dirigenti della Federbraccianti e della Federmezzadri. Questo impegno comune sopravvisse alla fine della Confederterra, con l'elaborazione di percorsi e strategie di lotta comuni, anche attraverso l'adesione al Centro delle forme associative e cooperative fino alla Costituente Contadina, ed alla conseguente fusione con Alleanza Contadini e una parte considerevole dell'UCI Unione Coltivatori Italiani, nella costituzione della Confederazione dei coltivatori (1975- dicembre 1977). E' a questo evento che si deve lo scioglimento ufficiale della federazione.
E' nell'anno della fondazione della Federmezzadri che si colloca uno degli ultimi grandi scioperi dei lavoratori della terra, quello per la gestione delle terre demaniali, che in territorio parmense sono soprattutto quelle date in concessione nelle aree golenali del Po e dei suoi affluenti. Sono soprattutto i braccianti ad intervenire occupando le terre, ma lo sciopero è competenza primaria della Federterra, che schiera le sue forze per intero, mezzadri compresi. Il movimento agrario parmense poteva contare su una lunga e solida tradizione di lotta, che si basava sui grandi scioperi di inizio novecento, e soprattutto sulla grande agitazione dei lavoratori della terra del 1907-08, che aveva visto la campagna parmense al centro dell'Italia e dell'Europa, ma che aveva portato allo scioglimento delle Camere del Lavoro di Parma e di Borgo San Donnino. Nel 1949, lo sciopero agrario che porterà al I contratto nazionale della categoria, in un contesto sociale dove la disoccupazione, l'emigrazione e l'inurbamento delle masse contadine hanno profondamente mutato il profilo delle campagne. Nella provincia i lavoratori della terra aderiscono gradualmente ma in modo massiccio, scontrandosi spesso con le forze dell'ordine. E' questo l'ultimo grande sciopero del settore, che vedrà diminuito il proprio ruolo nell'economia nazionale, e si muoverà marginalmente rispetto alle agitazioni degli anni '60 e '70.