Il fondo è costituito da documentazione relativa all'attività convegnistica e da carteggio di segreteria.
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informazioni sul contesto di produzione Il sindacato alimentaristi, probabilmente costituito nel 1944, con il congresso di Napoli del marzo 1947 dà origine alla Federazione nazionale dell'alimentazione. L'organizzazione assume il nome di FILIA (Federazione Italiana Lavoratori Industrie Alimentari) prima del 1949. Nel 1960 la Filia e la Federazione Italiana Addetti Industria Zucchero Alcool (FIAZIA) si unirono e diedero origine alla Federazione Italiana Lavoratori Zucchero Industria Alimentare Tabacco (FILZIAT). Nel 1972 si costituisce la nuova Filia, federazione unitaria del settore, tra Filziat-Cgil, Fulpia -Cisl, Uilia-Uil.
L'industria alimentare occupa fin dall'unità d'Italia un posto fondamentale nell'economia di Parma e della sua provincia. In seguito alla depressione economia successiva all'unificazione ed all'abbandono delle politiche protezionistiche, i proprietari terrieri parmensi decidono di investire nell'industria alimentare. Dal 1895 al 1905 aumenta la produzione di parmigiano, prosperano i salumifici ed è all'inizio l'industria conserviera. Nel 1899 l'Eridania impianta uno zuccherificio in città: la coltura della barbabietola è infatti favorita dalla tariffa doganale protezionistica del 1887. L'industria conserviera parmense intanto cresce grazie alla "febbre rossa" del pomodoro, che inizia ad essere coltivato nel parmense fin dal 1867, con stabilimenti di lavorazione nell'area pedecollinare. Nel 1895 le aziende di trasformazione del pomodoro sono 8, 16 nel 1899. Al I Congresso della Camere del Lavoro d'Italia che si svolge a Parma dal 29 giugno al 1 luglio 1893, tra le associazioni locali figura quella dei fornai e pastai, reduce da una prima battaglia per l'abolizione del lavoro notturno risoltasi malamente (1883). I fornai parmensi otterranno per primi in Italia questo risultato soltanto nel 1904. Tra 1906 e 1920, l'industria conserviera parmense è la più importante del paese, e vede la sua prima crisi di sovrapproduzione nel 1910-12, con pesanti conseguenze sulla manodopera delle campagne e delle aziende di trasformazione. Nel 1910 la Barilla occupa 100 addetti. Nel 1920, tra le categorie in agitazione nel parmense figurano la lega fornai e pastai, la Lega macellai e la Lega pasticceri.