Direttive e circolari del «Comando generale per l'Italia occupata del Corpo volontari della libertà» ai comandi e alle formazioni partigiane, giugno - luglio 1944.
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informazioni sul contesto di produzione Il 9 giugno 1944 si costituisce il «Comando generale per l'Italia occupata del Corpo volontari della libertà», quale evoluzione del comando militare del CLNAI. Ha il compito di elaborare una linea politico-militare comune per le varie brigate partigiane che stanno operando contro i nazifascisti. Il CVL è il braccio armato della Resistenza, mentre il CLN ne è la mente politica, e nasce in un momento di importanti cambiamenti: liberata Roma, si instaura in quei giorni il primo governo di unità antifascista, diretta emanazione del CLN, con alla guida Ivanoe Bonomi. Il Comando generale è diviso in più sezioni (assistenza, operazioni, informazioni e controspionaggio, aviolanci, trasporti e collegamenti, prigionieri alleati, falsi). Della sezione più importante, la sezione operazioni, sona responsabili Ferruccio Parri e Luigi Longo, coadiuvati da un tecnico militare. Il dirigente azionista e quella comunista occupano così in seno alla struttura collegiale del Comando una posizione preminente che rispecchia, oltre che il loro prestigio personale, il rapporto di forza che s'è consolidato alla periferia (ove le brigate garibaldine e le brigate GL sono le più consistenti e numerose). Il comando generale del CVL si scioglie per decisione unanime il 15 giugno 1945. Il suo impegno ha permesso che il partigianato italiano, unico nel contesto europeo, sia giunto alla pace «avendo alla sua testa un comando rappresentativo di tutte le forze protagoniste della lotta». Con la legge del 21 marzo 1958, n. 285, il CVL ottiene il riconoscimento giuridico di corpo militare regolarmente inquadrato nelle forze armate italiane. F. Sessi-R. Sandri, Corpo volontari della libertà, comando generale per l'Alta Italia occupata, in E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2006