Le “Carte sciolte”, secondo la dizione adottata da Armando Marabini all'atto del suo riordino, sono in realtà il vero e proprio carteggio della comunità dozzese dell'epoca di antico regime, per lo più spedito dai signori Malvezzi e Campeggi al massaro e al consiglio del Comune per tutte le disposizioni relative al governo. Questo carteggio è stato riordinato ex post suddividendolo artificiosamente in “titoli” tematici ispirati ai moderni titolari di classificazione.
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L'intervento, che si deve senz'altro alla mano di Pietro Galvani all'atto del suo riordino compiuto nel 1842, si situa lungo la linea del "riordinamento per materie" di stampo sette-ottocentesco; per quanto metodologicamente antitetico rispetto al metodo storico, va dato atto all'operato di Galvani di essere stato estremamente rigoroso ed efficace nella suddivisione del carteggio per argomento, talché i fascicoli risultano contenere sistematicamente documentazione effettivamente riconducibile alle materie indicate dalle intitolazioni pur artificiosamente attribuite.
criteri di ordinamento I “titoli” tematici ispirati ai moderni titolari di classificazione e utilizzati per l'artificioso riordinamento ex post in fascicoli polidecennali di atti dello stesso argomento sono i seguenti: - Amministrazione, - Istruzione pubblica, - Culto, - Atti criminali, - Milizia, - Atti civili, - Annona, - Acque e strade, - Tasse diverse, - Sanità. In definitiva soltanto tre buste di atti diversi dell’epoca di antico regime sono rimaste escluse dagli effetti di questo intervento, con documenti raccolti in una busta con la dizione generica di “Atti vari” e in due buste con atti relativi a materie alquanto specifiche, come inventari e catasti; questo può essere avvenuto per una deliberata scelta dovuta all'interesse puntuale per qualche atto, o più probabilmente perché questi documenti sfuggirono in qualche modo all’operato di Galvani, ma in questa sede essi sono stati comunque posti in coda alla serie generale del carteggio dell’età cui innegabilmente appartengono.