Gli archivi in Emilia-Romagna
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<persname authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0001082">Cesare Zavattini</persname>
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<unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio Cesare Zavattini
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<emph>con seguiti al 2006</emph>1918 - 1989
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<p>In virtù dei rapporti che nel corso degli anni Cesare Zavattini aveva allacciato con intellettuali, artisti, amministratori pubblici ed uomini politici reggiani, nonché grazie alla sensibilità dei suoi eredi e, segnatamente, del figlio Arturo, nel 2012 il suo Archivio è stato definitivamente acquisito dallAmministrazione comunale di Reggio Emilia e per essa dalla Biblioteca Panizzi.
Una convenzione stipulata nel 1990 tra il Comune di Reggio Emilia, la Regione Emilia-Romagna e gli Eredi Zavattini ha sancito lavvio ufficiale delle procedure di trasferimento dei materiali da Roma a Reggio. Come interlocutore privilegiato, elemento di raccordo e fulcro della convenzione, era stato indicato lIstituto per i Beni culturali della Regione.
Le prime importanti sezioni del fondo ad essere schedate e acquisite in deposito conservativo sono state la Raccolta dei lavori cinematografici, lEpistolario e i cosiddetti Echi della Stampa. Tuttavia, a causa della complessità della documentazione, nel corso del lavoro, che è stato realizzato movimentando la documentazione da Roma a Reggio Emilia per blocchi omogenei, sono venuti continuamente alla luce nuclei di documenti che sono andati ad integrare le serie già sistemate: la qual cosa ha inevitabilmente comportato la revisione delle medesime. Le condizioni di maggiore complessità e vastità dellArchivio rispetto a quanto era stato ipotizzato allorché si redasse il progetto di riordino ed inventariazione delle carte, hanno per conseguenza comportato un rallentamento del lavoro dovuto alla necessità di porre maggiore attenzione agli indispensabili legami tra i documenti delle diverse sezioni. Molti di questi, reperiti allinterno di contenitori solo apparentemente omogenei, hanno richiesto ulteriori operazioni di decifrazione e di connessione con altri analoghi sparsi nelle diverse serie. Dunque il lavoro di inventariazione si è rivelato più complesso e impegnativo di quanto si immaginasse.
Nonostante il lavoro svolto fino a quel momento nel 2003 non era stato ancora acquisito il fondo principale dellarchivio, che Zavattini aveva organizzato in segmenti logici ed era costituito da centinaia di cartelle con migliaia di carte originali, dattiloscritte e in parte manoscritte o con sue annotazioni autografe che riguardavano i vari aspetti della sua attività poetica e del suo impegno artistico e culturale. Mancavano inoltre i materiali della sezione grafica e multimediale (fotografie, registrazioni sonore, video, i dvd della sua filmografia), manifesti, fotobuste, i libri ed altro ancora. Lintervento e il prezioso contributo della Direzione archivistica del Ministero per i Beni e le attività culturali a partire dal 2004, è stato in un certo senso risolutivo. Il trasferimento a Reggio Emilia dellimportante lascito culturale è stato pressoché completato nel 2007 e nello stesso anno si è concluso il primo inventario descrittivo dellArchivio.</p>
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<p>Il vastissimo lascito culturale che è racchiuso nell'Archivio Cesare Zavattini, oggi conservato presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, costituisce un caso a sé stante nellambito degli archivi di persona. Consultandolo, si ripercorre idealmente litinerario intellettuale dell'autore e se ne può constatare la straordinaria varietà creativa che si riverbera nella vastissima congerie di lettere, stesure di libri, film, pagine di diario, poesie, ecc., che lo compongono.
Egli difatti non è stato solo scrittore e uomo di cinema (soggettista, sceneggiatore), attività per le quali è più conosciuto, ma anche poeta, giornalista e critico letterario, organizzatore culturale, redattore e direttore (oltre che fondatore) di giornali e riviste, commediografo, pittore e cultore darte (collezionista, raccoglitore di libri darte e dartista) e molto altro ancora. Ma soprattutto va sottolineato come nessuna di queste svariate attività sia secondaria o nelle sue modalità profonde, anomala, rispetto alle altre.
LArchivio Zavattini è cartaceo e, insieme, multimediale. È costituito da un "fondo principale" il nucleo centrale dellarchivio composto da numerose serie archivistiche, suddivise per argomenti (titoli) e da alcuni fondi speciali (o sub-fondi) monotematici, tre dei quali molto vasti: lEpistolario, la Raccolta dei lavori cinematografici e la cosiddetta Raccolta degli Echi della stampa, un insieme di articoli di giornali e riviste di e su Za dagli anni Trenta ad oggi. Oltre ad una cospicua Raccolta fotografica, cè una corposa Sezione di documenti audio e video che conferiscono allarchivio quel carattere di multimedialità che è una delle caratteristiche peculiari dellopera zavattiniana. Cè una Sezione di grafica che comprende incisioni e lastre e libri dartista. Fa idealmente parte dellArchivio una Collezione di dipinti acquisita dal Comune di Reggio Emilia nel 1998 e depositata presso i Musei civici, che illustra compiutamente il percorso pittorico di Zavattini, mentre è complementare ad esso una Biblioteca / Centro di documentazione con tutte le opere di e sull'autore, comprese le tesi di laurea sulla sua figura e sulla sua opera artistica, gli spogli dei periodici italiani e stranieri, le raccolte delle sue riviste, dei fumetti che contengono storie scritte ed in alcuni casi anche da lui sceneggiate, cataloghi di mostre e altro ancora.
L'intervento di descrizione dell'Archivio Zavattini è ancora in corso, ma si è scelto di pubblicare <em>on line</em> la porzione relativa ai Lavori cinematografici, giunta ad un livello di descrizione approfondito. Considerata la natura trasversale dell'archivio e del suo soggetto produttore non si esclude, anzi si conferma, la presenza di altra documentazione relativa agli interessi cinematografici di Zavattini conservata in altre porzioni dello stesso archivio</p>
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