Gli archivi in Emilia-Romagna
<?xml version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?>
<!DOCTYPE c PUBLIC "+//ISBN 1-931666-00-8//DTD ead.dtd (Encoded Archival Description (EAD) Version 2002)//EN" "ftp://ftp.loc.gov/pub/ead/ead.dtd">
<c id="IT-ER-IBC-AS01312-0000010" level="series">
<did>
<physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description" label="content">
<extent>1</extent>
<genreform>fascicolo</genreform>
</physdesc>
<unitid countrycode="IT" encodinganalog="ISAD 1 - 1 reference code">1312 - 001.009</unitid>
<unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Podere Casetta
<unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="19021001-19440801">
<emph>con antecedenti del 1° ottobre 1902</emph>22 gennaio 1943 - 01 agosto 1944
</unitdate>
</unittitle>
</did>
<descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
<scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
<p>La serie raccoglie un contenuto nucleo di atti relativi alle pratiche svolte per l’alienazione da parte dell’Ente comunale di assistenza di Dozza del podere “Casetta” (detto anche “Casetta Toschi”), la cui donazione da parte di Gualtiero (detto Luciano) del fu Andrea Toschi aveva costituito la base patrimoniale che aveva consentito l’istituzione del “Ricovero Andrea, Vincenzo, Luciano Toschi” di Dozza, amministrato dalla locale Congregazione di Carità e quindi dall’Ente comunale di assistenza. Questa vendita, deliberata dall’ente il 9 marzo 1943, fu esperita a mezzo di asta in cui risultarono aggiudicatari definitivi Aristide fu Arturo Longhi di Bologna, assieme alla propria cognata Giorgina fu Ivo Gelati vedova Longhi e ai propri figli Arturo e Luciano Longhi.</p>
</scopecontent>
</descgrp>
</c>