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Archivio Andrea Centazzo

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            <extent>480</extent>
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        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Musiche di Andrea Centazzo in notazione musicale
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="19710101-20141231">1971 - 2014</unitdate>
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            <p>Il materiale si presenta in diversi formati: manoscritti autografi e non, copie manoscritte, stampe da file elettronici, stampe su fogli a modulo continuo. Sono presenti molte fotocopie. In alcuni casi il materiale &egrave; rilegato con spirali in plastica, in altri con punti metallici, nastro adesivo, colla. In molti casi il materiale si trova raccolto in cartelle o raccoglitori con titoli manoscritti. Sono presenti partiture in grande formato (full score) per la direzione d&rsquo;orchestra.
La sezione &egrave; divisa in due parti: la prima raggruppa le raccolte (edizioni di pi&ugrave; opere, manoscritti miscellanei, concert sets etc.), e non &egrave; ordinata secondo un criterio specifico; la seconda parte, propriamente monografica, &egrave; ordinata alfabeticamente per titolo dell'opera. L&rsquo;ordine &egrave; stato stabilito dal curatore del Fondo.</p>
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            <p>La sezione contiene partiture e parti delle opere composte da Andrea Centazzo. Il materiale conservato in questa sezione testimonia il processo compositivo di Centazzo: soprattutto nei manoscritti autografi, &egrave; possibile seguire il processo di revisione, correzione, eliminazione di sezioni tramite annotazioni e cartigli apposti su parte del testo musicale. Le parti per i musicisti sono spesso ricche di annotazioni funzionali all'esecuzione, a volte impartite dal compositore. In alcuni casi, sulle partiture di grande formato si trovano appunti per la realizzazione tecnica dello spettacolo (cambi di luce, soggetti da illuminare, etc.).&nbsp;
Poche le partiture pubblicate, essendo preponderante il numero di quelle inedite o comunque riviste per nuove esecuzioni.
Non sempre le partiture appaiono complete e talora anche i titoli sono assenti. Si trovano abbozzi che riportano la sola linea melodica e la linea del basso, gli organici musicali restano spesso indefiniti, alcuni brani appaiono incompiuti. Questo appare coerente col carattere improvvisativo di molti brani, destinati a raggiungere piena realizzazione solo sul palco o nello studio di registrazione; inoltre la loro incompiutezza appare funzionale al loro utilizzo in scena ovvero in video.&nbsp;
Di norma i brani vengono ripresi e modificati per essere adattati ad un particolare set concertistico, con modifiche di organico pi&ugrave; o meno rilevanti. Gli stessi brani, poi, possono essere ripresi, integralmente o in parte, modificati nella struttura e nell&rsquo;organico e inseriti all&rsquo;interno di altre composizioni.
In alcuni casi alle partiture e alle parti ci accompagnano scalette dei concerti, calendari delle prove, nomi dei musicisti.&nbsp;

Le diverse tipologie di notazione e stampa di partiture e parti ripercorrono il processo di avanzamento tecnologico di quegli anni: dal manoscritto, alle prime redazioni su PC con stampe su fogli a modulo continuo, fino ai pi&ugrave; avanzati e professionali programmi di notazione e stampa musicale.
Le partiture manoscritte in bella copia sono in genere redatte da Roberto Manuzzi, musicista e collaboratore di Centazzo tra il 1980 e il 1992 circa; successivamente Centazzo ha iniziato ad utilizzare applicazioni MIDI per la trascrizione musicale, occupandosi cos&igrave; in prima persona della stesura musicale; per le partiture di grande formato, la stampa cos&igrave; ottenuta veniva successivamente corredata da indicazioni manoscritte di agogica e dinamica in penna rossa; la partitura veniva poi passata a un collaboratore per la redazione professionale.</p>
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                <title>3/3: [Musiche di Andrea Centazzo in notazione musicale]</title>
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