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Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi di guerra - Sezione di Bologna
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responsabile: Matteo Fiorenza scrivi


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Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi di guerra - Sezione di Bologna

ANMIG - Sezione di Bologna -

descrizione

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nota storica
  • L’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra (in sigla: ANMIG) fu istituita a Milano il 29 aprile 1917 per iniziativa degli ex combattenti che intendevano creare un’associazione con finalità di sostegno materiale e morale per coloro che avevano riportato invalidità e mutilazioni a seguito dei combattimenti della Prima Guerra Mondiale; in particolare ci si proponeva di provvedere sostegno nelle pratiche per il riconoscimento dei diritti pensionistici, di intervenire presso i poteri pubblici per difendere i diritti e gli interessi degli associati e di fornire l’intermediazione per l’impiego degli aderenti.
    Mentre ancora lo statuto approvato dal Congresso di Firenze del luglio 1920 imponeva forme democratiche di elezione alle cariche sociali e il mantenimento fra gli invalidi di guerra di sentimenti di fratellanza, di opposizione alle guerre, di principi di inviolabilità di tutte le patrie e di assoluta apoliticità, ben presto anche l’ANMIG fu sostanzialmente fascistizzata. Eretta in Ente Morale con il Regio Decreto n. 2162 del 16 dicembre 1929, l’associazione risultava di fatto politicamente alle dipendenze del Partito Nazionale Fascista e sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, a seguito di un periodo di commissariamento, si ebbe, conseguente al ripristino delle libertà democratiche, il recupero delle forme assembleari ed elettive e con l’estensione della facoltà di essere ammesso come socio a tutti che avessero militato come partigiani o patrioti della guerra di Liberazione.
    Ad esclusione del periodo fascista l’associazione è stata retta da un Comitato Centrale composto di un numero variabile di delegati regionali e di membri nominati dai soci effettivi in occasione di ciascun Congresso Nazionale di tutti i soci ordinariamente triennale. All’interno del Comitato Centrale ogni regione doveva originariamente avere almeno un rappresentante detto “Fiduciario”. Successivamente, a partire almeno dal 1963, sarebbero stati denominati “Fiduciari” i soci nominati all’interno di ciascuna Sezione cui venivano riconosciuti compiti organizzativi, di propaganda e di raccolta delle adesioni dei soci. Di fatto il governo dell’associazione è poi stato sempre delegato dal Comitato Centrale dapprima alla Commissione esecutiva, ora alla Direzione nazionale. Dal punto di vista organizzativo l’ANMIG era ripartita in Comitati regionali, Comitati provinciali e Sezioni (istituite in ciascun capoluogo di provincia o in altri comuni laddove si raggiungesse in passato l’adesione di un abbastanza cospicuo numero di iscritti), oltre a eventuali Sottosezioni e Fiduciariati. All’epoca della sua massima attività (fino agli anni Ottanta-Novanta), l’ANMIG è giunta a contare in Emilia-Romagna un totale di 19 Sezioni aventi sede a: Bologna (e nella sua provincia a Imola e a San Giovanni in Persiceto), Ferrara (e nella sua provincia ad Argenta, Bondeno e Cento), Forlì, Cesena, Rimini, Modena (e nella sua provincia a Carpi e a Mirandola), Parma, Piacenza, Ravenna (e nella sua provincia a Faenza e a Lugo) e Reggio Emilia.
    L’Associazione ha poi conosciuto significativi mutamenti istituzionali con il Decreto del Presidente della Repubblica del 23 dicembre 1978, con cui ha continuato a sussistere come Ente Morale passando però dalla personalità giuridica di diritto pubblico a quella di diritto privato, e con la costituzione di una propria Fondazione, riconosciuta giuridicamente nel febbraio 2002, avente per finalità di non disperdere l’immenso patrimonio di ideali, di valori e di testimonianze di cui i mutilati e gli invalidi di guerra sono portatori. In tal senso, mentre l’ANMIG continua l’attività di assistenza morale e materiale dei superstiti mutilati e invalidi di guerra, di rafforzamento della coscienza civile e democratica degli Italiani e di sostegno dello Stato democratico nei suoi ordinamenti fissati dalla Costituzione repubblicana, con la riforma statutaria del 2009 è stata prevista anche l’ammissione a soci effettivi dei figli, dei nipoti e dei pronipoti discendenti in linea diretta dei soci effettivi, per cui è prevista l’istituzione di una apposita Consulta Nazionale composta da 29 membri.
    Per quanto riguarda specificamente la Sezione bolognese, allo stato attuale delle conoscenze non è più immediatamente ricostruibile sulla sua documentazione la data esatta della sua costituzione, che pare comunque sia stata immediatamente successiva alla fondazione dell’associazione nazionale a Milano, avvenuta il 29 aprile 1917. La sua attività è poi proseguita senza interruzioni fino ai giorni nostri. Non si hanno notizie sulle vicende della documentazione archivistica da essa prodotta, che si deve essere progressivamente accumulata nel corso del tempo presso le differenti sedi dell’ente: prima diversi uffici in affitto, poi l’edificio della “Casa del Mutilato” sito in Via Parigi n. 1/2, ristrutturato dall’architetto Giuseppe Vaccaro fra 1929 e 1931, e in seguito di nuovo diverse sedi d’ufficio occupate a partire dagli anni Novanta del XX secolo: a Bologna in Via della Ferriera n. 4 fino al 2018 e in Via Bergamini n. 3 fino al 2020. Attualmente la Sezione di Bologna ha sede a Imola in Via Galeati n. 7, sede unificata dopo che dal 2014 la Sezione di Imola ha cessato di esistere autonomamente ed è stata accorpata a quella di Bologna.
    Notizie più dettagliate si hanno invece sulla costituzione della Sezione di Imola, riconosciuta ufficialmente il 23 gennaio 2019 ed eretta in Ente giuridico con Decreto prefettizio del 12 marzo 1919, primo presidente il cavalier Guido Calamosca; seguirono nel 1926 il dottor Vito Losacco, che avviò le pratiche per la costituzione anche a Imola di una cooperativa per le “Case dei Mutilati”, e dal 1932 il cavalier Antonio Tombaresi, con cui si completò la “fascistizzazione” della Sezione, essendo egli riconosciuto squadrista antemarcia. Per tutto il periodo della dittatura fascista anche la sezione imolese dell’ANMIG svolse la sua attività nel quadro dell’attenzione del regime alla irregimentazione propagandistica e di consenso, in particolare mettendo in cantiere dal 1942 un ambizioso progetto di “Centro delle sacre memorie della Patria” che avrebbe dovuto far sorgere, nel restaurato chiostro dell’ex convento di San Domenico, la sede di tutte associazioni combattentistiche imolesi (ANMIG, Famiglie caduti in guerra, Volontari, Nastro azzurro, Associazione Nazionale Combattenti) e il lapidario dei caduti di tutte le guerre. Tale progetto, affidato a Rezio Buscaroli, Luigi Cerrato e Alfonso Serantoni, non ebbe poi naturalmente seguito per le evenienze belliche. La sezione estendeva la sua giurisdizione sul territorio del mandamento giuridico di Imola, quindi anche sui comuni di: Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Dozza, Fontanelice, Mordano, Tossignano; nei primi decenni di attività, finché il numero degli associati e la loro diffusione sul territorio furono rilevanti, furono attivi anche fiduciariati in altre località (al 1940: Pontesanto, Ponticelli, Sasso Morelli, Sesto Imolese, Zello, San Prospero, Bubano, Toscanella, Borgo Tossignano, Sassoleone). Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’attività della sezione imolese dell’ANMIG riprese nel ristabilito clima democratico e, stante anche il forte incremento degli associati, conobbe una lunga stagione di vivace attività e vita sociale, anche sul fronte culturale e ricreativo, soprattutto sotto la lunga presidenza di Decimo Lanzoni (1918-1997). In anni più recenti dato il fisiologico calo del numero degli iscritti e la riduzione conseguente dell’attività, essa è stata accorpata nel 2014 alla Sezione di Bologna. Non si hanno notizie sulle vicende della documentazione archivistica della Sezione di Imola dell’ANMIG, che si deve essere progressivamente accumulata nel corso del tempo presso le differenti sedi dell’ente, fino all’attuale sede della Sezione di Bologna, in cui la sezione imolese è confluita, sita a Imola in Via Galeati n. 7.
    Gli archivi di entrambe le Sezioni a partire dal 2019 – 2020 sono stati riordinati e inventariati nell’ambito delle attività previste da successive convenzioni finalizzate all'ampliamento dell'organizzazione bibliotecaria e archivistica regionale ai sensi della L.R. 18/2000, stipulate dal Comitato regionale ANMIG Emilia-Romagna con l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e dal 2021 con la Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale.
    La documentazione è consultabile a Imola presso la sede di ANMIG, previo appuntamento con il responsabile della Sezione.

condizioni di accesso

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Le informazioni sono in corso di aggiornamento. Si invitano gli utenti a rivolgersi ai recapiti del Conservatore (indicati nella colonna di sinistra) per verificare puntualmente le condizioni di accesso, le modalità di consultazione e i servizi erogati.

dati aggiornati al 30/09/2023